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Milan, Ibrahimovic e i suoi fratelli: comandano gli over 30

Zlatan Ibrahimovic (attaccante AC Milan) esulta per il suo gol in Cagliari-Milan 0-2 (Serie A 2020-2021) | AC Milan News (Getty Images)

MILAN NEWS - Si gioca senza sosta, ma segnano quasi solo i vecchietti. Ibrahimovic non è l'unico a stupire. È così in tutta Europa.

Stefano Bressi

MILAN NEWS - Un gol ogni 52 minuti. È la media strepitosa di Zlatan Ibrahimovic, centravanti svedese del Milan. Il tutto nonostante sia un classe 1981, il che significa che è nel quarantesimo anno d'età. Segna più oggi che quando aveva la metà dei suoi anni. Una media da fenomeno, superiore a chiunque. In termini di quantità è invece davanti Cristiano Ronaldo, classe 1985 della Juventus. Il portoghese ha messo a segno 15 gol al momento. Anche gli assist men sono over 30: Henrikh Mkhitaryan, armeno classe 1989 della Roma, è a quota 8; mentre Dries Mertens, belga classe 1987 del Napoli, a 6. Sono i due migliori a mettere i comapagni davanti alla porta. L'uomo con più dribbling riusciti è Josip Ilicic, sloveno classe 1988 dell'Atalanta. Quasi tutte le squadre hanno uomini d'esperienza che fanno la differenza.

La Serie A è quindi un campionato per vecchi? No, perché in Liga il capocannoniere è Lionel Messi, argentino del Barcellona classe 1987, e il miglior assist man è Iago Aspas, spagnolo del Celta Vigo classe 1987. In Premier League, il giocatore che ha toccato più palloni è Thiago Silva, brasiliano ex Milan oggi al Chelsea e classe 1984. In Bundesliga c'è Robert Lewandowski, polacco del Bayern Monaco classe 1988, che segna a ripetizione sugli assist di Thomas Muller, tedesco classe 1989.

Tutti vecchietti, nonostante il calendario sia più che intasato. Nonostante la pandemia, si gioca ogni tre giorni ovunque. Tra poco inizieranno di nuovo anche le competizioni europee e questo significa che si continuerà a giocare ogni tre giorni, ma a livelli più alti. Ma alla fine comandano sempre loro, gli ultratrentenni.

Di sicuro Ibra è il caso più straordinario. Non solo perché il Milan è primo, anche perché lo è pure senza di lui (ha giocato più della metà delle partite senza Ibra), ma perché lo svedese sembrava aver deciso di lasciare i grandi palcoscenici. Sui quali, però, è tornato di prepotenza. Ibra è il prototipo del giocatore da lunga competizione, da campionato. Uno che tiene sempre alta l'asticella dell'attenzione. Quando disse che con lui da inizio stagione il Milan avrebbe vinto lo Scudetto era luglio. Ora i rossoneri sono stabili al primo posto in classifica.

Qualcuno l'ha presa per presunzione e spacconeria, tipica di Ibra, in realtà Zlatan lo pensava sul serio. Questo calcio così ristretto sta dando delle sorprese, sulle quali però dominano sempre gli esperti. Ci sono tanti ragazzi che grazie ai tanti impegni stanno maturando velocemente, giocando di più e con più calma vista l'assenza di pubblico. Il Milan è la dimostrazione che Ibra fa da capogruppo, ma dietro ci sono tanti giovanotti che stanno facendo altrettanto bene.

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