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CHAMPIONS LEAGUE

I vertici del Milan: “Champions League, necessità per club e tifosi”

Daniele Triolo Redattore 

Crollo (1-3) del Milan a 'San Siro' contro il BVB e ottavi di Champions League ormai quasi sfumati. I vertici del club, però, sono chiari

Ieri sera il Milan è crollato, 1-3, a 'San Siro' contro il Borussia Dortmund: gli ottavi di Champions League, per la squadra di Stefano Pioli, sono quasi un'utopia. Per passare al turno successivo, al massimo da seconda forza nel Gruppo F, il Diavolo dovrebbe vincere a Newcastle nell'ultima giornata del girone, il prossimo 13 dicembre e sperare che il BVB batta in casa il PSG.

Milan-Borussia Dortmund non è stata la partita che Gerry Cardinale, presente in tribuna vip, avrebbe voluto vedere: la grande notte di Champions League si è trasformata in una débâcle. La delusione è inevitabile, ha commentato 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, giacché nella Champions League sono riposte le speranze del club di Via Aldo Rossi.

Milan-Borussia Dortmund 1-3, Champions League quasi andata

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Soltanto partecipando al torneo, infatti, il Milan può esibirsi sui palcoscenici più importanti in Europa. Un meccanismo che poi attiva la reazione a catena che genera visibilità, introiti e maggiori possibilità di investimento. Quest'ennesima notte stonata, in questa stagione, rischia di compromettere già alla fase a gironi il cammino europeo della squadra rossonera.

Per la 'rosea', è inevitabile che oggi avverrà un confronto su questioni tecniche. Nel processo, però, ad allenatore e giocatori saranno considerate delle attenuanti. Il rigore sbagliato da Olivier Giroud, che avrebbe potuto indirizzare diversamente la partita. L'infortunio di Malick Thiaw, che ha tolto certezze alla difesa. Costringendo Rade Krunić (che nell'anno dello Scudetto giocava trequartista) a entrare come difensore centrale.


Ma anche il fatto che il BVB abbia 'colpito' il Milan in contropiede quando il Diavolo si era spinto all'attacco nel tentativo di vincere il match. Tutti punti, questi, che Cardinale ha annotato secondo il quotidiano sportivo nazionale. Così come gli altri vertici societari seduti al suo fianco, dal CEO Giorgio Furlani al Presidente Paolo Scaroni.

Scaroni, parlando per il club, era stato chiaro già in giornata

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Su una cosa, come detto, i vertici del club concordano: la volontà, imprescindibile, di giocare la Champions. Un diktat societario che Scaroni, in giornata, prima di Milan-Borussia Dortmund, aveva espresso con concetti chiarissimi. «Per noi è una necessità essere sempre in Champions: per motivi economici. Ma anche perché vogliamo nutrire di Milan i nostri 500 milioni di fan nel mondo».

Essere sempre in Champions vuol dire tenersi stabilmente tra le prime quatto del campionato («è l’obiettivo minimo», le parole di Scaroni) e spingersi il più possibile in avanti una volta conquistato l’ingresso. Scaroni aveva anche ribadito: «Se potessi vincere sempre lo Scudetto sarei ancora più contento, ma sarebbe un obiettivo in più». Sul mercato ha aggiunto come Furlani sia già operativo e vigile per gennaio. Che dista, però, un mese e il Diavolo, ora, forse farebbe meglio a guardare di più al presente. LEGGI ANCHE: Milan, Pioli a rischio esonero? I nomi dei possibili sostituti >>>


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