"Il Milan ha cambiato piano industriale. Stop ai progetti di sviluppo tarati sul lungo periodo. Come diceva, con un paradosso, l’economista britannico John Keynes, sul lungo periodo non ci saremo più. Keynes usava un’espressione più cruda, ma il senso è lo stesso." Esordisce così Sebastiano Vernazza sulla Gazzetta dello Sport. Questo cambio del Milan si traduce nella filosofia dell’instant team, della squadra istantanea che deve fare risultati immediati, una scelta imposta dall’ottavo posto della scorsa stagione.


RASSEGNA STAMPA
Mercato, il Milan cambia strategia: giocatori pronti per vincere subito
MASSIMILIANO ALLEGRI IL REALISTA
—Ed ecco entrare in scena Massimiliano Allegri, il principe dei realisti. Allegri non si perde in solfeggi né ghirigori, va dritto al punto, anzi ai punti. Tutto e subito, di misura o meno non importa. Conta vincere e stop. Nella sua precedente esperienza in rossonero, nel 2010-11, Allegri centrò lo scudetto al primo colpo. All’epoca aveva ereditato una squadra arrivata terza nel 2009-10, con Leonardo allenatore. Antonio Conte, che ha appena vinto il campionato con il Napoli, l'ha fatto con la squadra che l’anno prima aveva chiuso al decimo posto. Nulla è impossibile.
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DAL CENTROCAMPO ALL'ATTACCO PER RISCATTARSI
—L’ultima traccia di mercato rossonero porta a Granit Xhaka, centrocampista svizzero del Bayer Leverkusen. E se a Modric e a Xhaka si aggiungerà il 30enne Adrien Rabiot, un fedelissimo di Allegri, il Milan si ritroverà con una mediana di esperienza, di gente abituata a giocare per vincere, "una miscela di classe sublime (Modric), di geometria e di forza (Xhaka) e di corsa (Rabiot)", come scrive sempre Vernazza.
In attacco verrà acquistato un centravanti perché Gimenez da solo non basta. Dusan Vlahovic è il sogno, non si sa quanto proibito. Se arrivasse, Vlahovic sarebbe per Allegri quel che Lukaku è stato ed è per Conte. Forse il Milan andrà in controtendenza per la difesa. Si fa il nome di Leoni, il giovane centrale del Parma inseguito da molti, si è parlato del 25enne Kiwior dell’Arsenal, ma, con Theo Hernandez in uscita, si pensa al 28enne Zinchenko, anche lui dell’Arsenal. Più in generale, qualche giovane arriverà, però la priorità è il recupero della competitività ad alto livello e, per riuscire nell’intento, serve gente strutturata, fatta e finita.
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