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Locatelli, il predestinato: le origini del giovane talento

L'esultanza di Manuel Locatelli dopo il gol-vittoria in Milan-Juventus (credits: GETTY Images)

Manuel Locatelli è, a detta di chi lo conosce da bambino, un predestinato: ecco come il giovane centrocampista del Milan ha iniziato a giocare a calcio

Daniele Triolo

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"Manuel Locatelli è, senza dubbio, l'uomo del momento in casa Milan. Al punto tale che 'La Gazzetta dello Sport', il 'Corriere della Sera' e 'La Repubblica' quest'oggi in edicola hanno dedicato ampio spazio, nella mattinata odierna, ad un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta delle origini del 18enne calciatore rossonero.

"Cresciuto a Pescate, nel lecchese, in una casa zona-lago, è stato scoperto più di 10 anni fa da Paolo Rota, segnalatore dell'Atalanta, il quale lo portò nelle giovanili del club orobico. Figlio di bravissime persone (papà Emanuele lavora in banca, mamma Simona è casalinga), di famiglia molto cattolica, Manuel cresce con bei valori, tira i primi calci al pallone su un campo in sabbia, poi all'oratorio, ed era già stato battezzato come un predestinato da Raffaello Bonifacio e Mino Favini, responsabili del settore giovanile dell'Atalanta, società in cui è stato fino al 2009 prima di passare al Milan.

"“Aveva una tecnica fuori dal comune”, il commento più in voga tra chi lo ha visto crescere. Persino Massimiliano Allegri, attuale tecnico della Juventus, che lo aveva visto allenarsi negli Allievi del Milan, ha sottolineato come “bastasse tirargli un pallone per capire che sapeva giocare al calcio”. Per Vincenzo Montella, Locatelli è un “giocatore 'in costruzione'”, che, viste le sue origini e la testa sulle spalle, potrebbe completare il suo processo di maturazione anche molto rapidamente.

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