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Legrottaglie: “Ibrahimovic? Vi svelo cosa mi ha detto sulla mia fede…”

Nicola Legrottaglie (credits: GETTY Images)

Nicola Legrottaglie, ex giocatore del Milan, nell'intervista rilasciata al "Corriere dello Sport" ha parlato dell'arrivo in rossonero di Zlatan Ibrahimovic

Salvatore Cantone

CALCIOMERCATO MILAN - Nicola Legrottaglie, ex difensore rossonero, nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport ha parlato del ritorno al Milan di Zlatan Ibrahimovic: "E' l'uomo giusto peril Milan: prima di tutto perchè è ancora oggi tra gli attaccanti più forti e completi al mondo, è uno che può cambiare volto a tutta la squadra. Ibrahimovic è un giocatore che non crea problematiche, nè in campo nè nello spogliatoio. E' uno che porta stimoli e alza il livello di competitività di tutta la squadra, perchè cerca di eccellere sempre in tutto quello che fa. E' quello che pretende da se stesso, poi lo esige anche dai compagni di squadra".

Però il suo carattere non è mai sembrato dei più semplici. Come mai?

"Perchè ognuno ha il suo modo di imporre la propria leadership, è vero a volte sbagliava. Però è sicuramente un leader, ha un carisma naturale".

Com'era l'Ibrahimovic del Milan?

"Un professionista esemplare. Ecco, alla Juve, per quanto fossimo uniti, si capiva che era ancora un ragazzo. Quando l'ho ritrovato al Milan aveva già alle spalle tanti successi, sempre a modo suo ma era un vero leader".

In che senso, a modo suo?

"Perchè non è mai stato uno da consigli o spiegazioni. Lui giudicava tutto ciò che facevi, poi ti diceva bravo o ti rimproverava. E sapeva di essere il più forte di tutti. Io in quegli anni avevo già avuto la mia conversione, lui un giorno mi disse: "Nicola, ricordati che però i campionati non te li fa vincere Gesù, quelli te li faccio vincere io". Ecco, era solo una battuta che ancora oggi mi fa sorridere, ma che spiega bene chi è Zlatan"

Cosa può portare ai rossoneri?

"Prima di tutto mentalità vincente. Sono sicuro che se ha accettato l'offerta del Milan è perchè ha avuto anche delle garanzie tecniche, non è uno che giocherà mai per partecipare e non mi stupirei di vedere qualche acquistato già a gennaio".

In campo?

"Dipenderà solo da lui. Se dovesse avere la giusta umiltà, capendo di non pretendere da sé stesso e dagli altri cosa faceva prima di andare negli Stati Uniti, potrà sicuramente fare ancora la differenza in Serie A. Ricalibrandosi al nostro campionato con quelle che sono le sue qualità di oggi, sono sicuro che potrà fare ancora benissimo. Dovrà accettare il cambiamento inevitabile che l'età gli impone, ma sposta ancora gli equilibri".

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