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Italia, idea Ancelotti sia con che senza Mondiale

Carlo Ancelotti
Partita importante quella di stasera tra azzurri e Svezia. Ventura e Tavecchio in bilico. C'è l'idea Ancelotti per la Russia, ma anche senza qualificazione.

Stefano Bressi

Novanta minuti. In novanta minuti il calcio italiano si gioca praticamente tutto il proprio futuro. Carlo Tavecchio ieri ha raggiunto il ritiro della Nazionale ad Appiano Gentile e forse oggi prima del match parlerà alla squadra. Poi si accomoderà in tribuna, insieme anche a Giovanni Malagò. Le turbolenze, scrive La Repubblica, hanno lasciato il segno e anche in caso di qualificazione la posizione di Giampiero Ventura non è così salda. Gli azzurri dovranno sanare le crepe che si sono formate. Dopo la sconfitta contro la Spagna qualcosa si è rotto e dopo il passaggio del turno, dovesse arrivare, ci saranno un po' di cose da dire. Anche se alla fine avrebbe raggiunto il risultato con il percorso che tutti si aspettavano, gli spareggi. Intascherà così 500 mila euro di premio e sarà intoccabile visto che ha un contratto fino al 2020 da 1,5 milioni all'anno. Eppure la tentazione di sostituirlo con un tecnico di maggiore appeal c'è: Carlo Ancelotti.

Se invece dovesse mancare la qualificazione ai Mondiali, Ventura sarebbe sicuramente licenziato, mentre la Nazionale sparirebbe dai radar disputando la prossima gara ufficiale a settembre 2018 in Nations League. Anche la posizione di Tavecchio sarebbe in bilico. Eppure il numero uno federale non vuole assolutamente andarsene. È stato rieletto a marzo e rivendica tutti i propri diritti. Inoltre della scelta di Ventura aveva informato il presidente del CONI.

Malagò comunque non cambierebbe idea e proverebbe a convincere Tavecchio a rassegnare le dimissioni, a meno che non decida di commissariare la FIGC, anche se non sembra ne abbia i margini. La catastrofe potrebbe ricompattare un'opposizione fin qui abbastanza fragile. Il consiglio federale è monco: orfano dei rappresentanti delle leghe di A e B che sono commissariate. Il pallino sarebbe in mano al Presidente dei Dilettanti, decisivo nella rielezione di Tavecchio, ma soprattutto uomo di Malagò. Sarebbe proprio lui, Cosimo Sibilia, il candidato più forte se si andasse alle urne. I dilettanti esprimono sei consiglieri, sono l'ago della bilancia. Volendo, possono paralizzare i lavori del consiglio alla prossima seduta. Oppure dando le dimissioni con l'opposizione farebbero crollare l'intera governance e renderebbero necessario il ritorno al voto.

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