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Gattuso: “Mi ispiro ad Ancelotti”

Gennaro Gattuso Pisa
Gattuso è stata la mossa a sorpresa di Fassone e Mirabelli. Oggi ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato della chiamata e di tanto altro.

Stefano Bressi

Torna a casa, Gennaro Gattuso. Sarà lui il nuovo allenatore del Milan Primavera. Il calabrese prenderà il posto di Stefano Nava. Dopo alcune esperienze difficili all'Ofi Creta e al Pisa, adesso cerca serenità. Intervistato dal Corriere della Sera, il tecnico ha toccato diversi argomenti, ecco le sue parole.

Sui problemi al Pisa: "I risultati vanno di pari passo con la presenza di una società forte alle spalle".

Il Milan in Europa: "Dopo tre anni l'Europa è un risultato importante, il Milan torna a casa. Non era scontato. È stato fatto un buon lavoro, ha vinto anche la Supercoppa Italiana".

Sulla nuova proprietà: "La gestione Berlusconi ha dimostrato che oltre ai soldi servono storia, senso di appartenenza e valori da tramandare".

Su Maldini: "Mi dispiace che non ci sia per il rispetto che ho per lui. Paolo è il Milan, ma non conosco le dinamiche e quindi non giudico".

Sull'Inter: "È in una fase di transizione come lo è stato lo United, il Chelsea, il Liverpool. Rinnovare si paga. I successi, come capitato al nostro Milan o alla Juventus attuale si costruiscono con i blocchi di giocatori che stanno insieme 8-9 anni. Cambiare ogni anno non aiuta gli allenatori. Fa bene la Juventus a inserire 2-3 campionissimi in un tessuto già collaudato. Che i presidenti siano in un altro continente conta fino a un certo punto, i valori li trasmetto i dirigenti".

Sul gap con la Juve: "È l'esempio da seguire, non sembra neanche una squadra italiana. Ha il respiro internazionale. Fa mercato intelligente e ha lo stadio di proprietà. Spero vinca a Cardiff. Sarebbe fondamentale per il nostro calcio".

Su Allegri: "Max era bravo a gestire lo spogliatoio già al Milan. Non si piange addosso, finge di non vedere, ma vede tutto. Ha avuto poi la grande intuizione del 4-2-3-1".

Su Buffon: "Il Pallone d'Oro un premio che lascia il tempo che trova, campioni come Maldini e Baresi non lo hanno vinto. Mi auguro che lo vinca. Non come conseguenza di un successo in Champions, ma per quanto fatto in 20 anni".

Sui modelli di ispirazione: "Ancelotti, Lippi e Conte sono i miei punti di riferimento, ma in questo mestiere non si può scopiazzare. Non c'è un modello vincente. Con il tempo sono diventato più riflessivo, dopo tre anni difficili. Si cresce prendendo legnate in panchina".

Su Berlusconi e Zamparini: "Berlusconi era ingombrante, ma non invadente. Zamparini conosce di calcio, ma se perdi 1-2 partite non ha pazienza e ti caccia subito. Con lui ho discusso sulle formazioni. Se ti prendi la responsabilità di far giocare uno e non arrivano i risultati vai a casa. Al Sion il presidente disegnava gli schemi alla lavagna".

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