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Capello: “Milan, ti bastano 2-3 innesti di livello. Ecco da chi ripartire”

Capello: 'Milan, non serve una rivoluzione totale. Su Maignan e Theo ...'
Fabio Capello, ex allenatore del Milan, ha commentato così la situazione della squadra rossonera in vista della prossima stagione
Daniele Triolo Redattore 

Fabio Capello, ex allenatore del Milan, ha commentato con un intervento su 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola la situazione della squadra rossonera in vista della prossima stagione. Ecco, dunque, cosa ha scritto 'Don Fabio' sulla 'rosea'.

Ex Milan, Capello: "Inserire 2-3 giocatori di livello, che facciano la differenza"

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"La chiave per il Milan che verrà è una: inserire due o tre giocatori di grande livello, che facciano davvero la differenza. Non servono rivoluzioni totali, con otto o dieci nuovi innesti. Ma un paio sì, e dove si trovano andrà bene: che si tratti di una grande mezzala, o di un altro centrocampista fortissimo, un terzino destro, un’ala che faccia sfracelli. Non tentativi, ma giocatori che diano già ampie garanzie. La base è buona, e la cosa fa anche arrabbiare: se il Milan visto nel derby fosse quello vero, perché ha aspettato tanto a mostrarsi? Si potrebbe pensare che prima non si siano impegnati abbastanza, che non abbiano voluto giocare come sanno. I risultati ci autorizzano a pensarlo. C’è troppa differenza tra il Milan della stagione e quello visto nel secondo tempo con l’Inter: lì ha dimostrato di poter essere squadra vera, con una qualità che finora non aveva assolutamente mai messo. Presto però per dare giudizi netti: nel derby contano testa e orgoglio, situazioni che vanno oltre il campo. In più, l’avversario della ripresa era un avversario dimesso. Aspettiamo altre partite, a maggior ragione l’impegno nella finale di Coppa Italia. Impegno molto difficile: il Bologna visto contro l’Inter mi ha lasciato una grossa impressione, sono convinti del proprio valore e del proprio modo di giocare. Sarà un altro esame per il futuro".


"Il Milan ha una base solida: Reijnders, Pulisic, Fofana. Confermerei Maignan"

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"Bisogna ripartire dai giocatori che si hanno in casa, esaltare il loro valore. Personalmente cambio solo se trovo un giocatore molto, ma moolto più bravo di quelli che ho già. Altrimenti si rischia di commettere l’errore più grande: prendere giocatori dello stesso livello, che magari hanno problemi di inserimento. Ricordiamo che San Siro è un altro mondo. Quest’anno, in un Milan in confusione generale, si sono imposti Reijnders, Pulisic e io dico anche Fofana. Nessuno degli altri ha reso come fatto vedere due sere fa, loro sì. Formano una base solida. Reijnders l’ho seguito attentamente tra Milan e Olanda. Si vedeva che era un giocatore di un altro livello, per la personalità che aveva. Ammetto però che non mi aspettavo i quindici gol stagionali: ha un senso dell’inserimento davvero spiccato. E con Fofana formano una grande coppia. Ho trovato grande determinazione in Pavlović, e poi mi chiedo: perché Tomori era finito ai margini? Mi stupisce vedendolo oggi del fatto che prima non venisse preso in considerazione. Ho rivisto un Leão finalmente voglioso: per la forza fisica che ha, giocasse all’80% del suo potenziale sarebbe inarrestabile e per lui dovrebbe essere la normalità. Troppo spesso però si limita al 40%. Non solo. Maignan si è ripreso e mi piace, è difficile trovare di meglio senza spendere tanti soldi. Non ho dubbi, lo confermerei. Pulisic è un altro giocatore che ha continuità e qualità, può stare benissimo nel Milan. È uno di quei giocatori che partono dal sei e mezzo e che altre volte gioca da sette o di più. Mi pongo la solita domanda: chi trovo meglio di lui?".

"Theo Hernández? Se deve essere svogliato come quest'anno ..."

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"Su Theo il tema non è tecnico. Dipende da cosa ha nella testa, se deve essere svogliato come quest’anno …. La fascia sinistra del Milan era uno dei punti forti della squadra, quest’anno è stata prima per svogliatezza. Se Theo ha voglia, uno con quella qualità e velocità dove lo trovi? Dipende da lui, e può saperlo solo chi vive lo spogliatoio o la società, solo loro possono sapere perfettamente cosa ha dentro. L’altro tema è l’attacco: Giménez è ingiudicabile. Il tema dell’adattamento esiste, in Italia si trovano meno spazi e marcature diverse. Ma se uno ha qualità, si vede. I bravi ver si impongono comunque: certo in questo Milan in difficoltà mettersi in evidenza non era semplice. Per Jović ripeto il concetto: se il Real gli aveva messo gli occhi addosso, il potenziale c’era. Possibile si sia abbattuto per scarsa fiducia. Con l’Inter mi è piaciuto, al di là dei gol, per come si è mosso. Sa tenere e giocare palla. Credo che ora si senta finalmente libero per esprimersi come vuole. Quindi dico: aspettiamolo. Ma torno anche quanto detto all’inizio: in questo periodo i ritmi diminuiscono, è più facile mettersi in mostra. Ho sempre detto: nelle ultime 4-5 partite non andate a prendere i giocatori .... Le valutazioni possono non essere reali". LEGGI ANCHE: Milan, Conceicao punta la conferma: se vince la Coppa Italia può restare! >>>

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