All’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’avvocato Leandro Cantamessa, per quasi 34 anni in rossonero, ha ricordato l’incontro che gli ha cambiato la vita, quello con il Presidente Silvio Berlusconi: “Il 20 febbraio 1986, era appena avvenuto il nuovo passaggio societario. Andai in sede per consegnare dei documenti: entrai nella sala dei trofei e trovai con mia sorpresa Berlusconi, Galliani, Foscale e l’avvocato Dotti. Il Presidente mi chiese “lei chi è?”. “Leandro Cantamessa” risposi. “E sarebbe?”. A quel punto replicai: “Faccio l’avvocato. Vede questa borsa? Contiene una pratica ma idealmente tutti gli incarichi che ricopro per il Milan. Sono a sua disposizione”. Mi disse: “ma almeno è milanista?”. “Da pazzi… da tre generazioni”, forse lo stupii. “Caro Foscale, vai con Cantamessa e fagli un contratto di consulenza…. Il mio primo incarico con il Milan fu Al Jury d’appel della Uefa. Mi accompagnò Dotti, per verificare che fossi preparato. La causa andò bene e lui esclamò “sei stato omologato”. Io, e a ripensarci mi sento un pirla, ribattei: “L’omologazione è un atto unilaterale. Anch’io devo essere d’accordo…”.
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