Il giornalista Massimo Callegari ha stilato un lungo ed interessante editoriale sul Milan e sulla prestazione contro il Feyenoord
Il giornalista Massimo Callegari ha stilato un lungo ed interessante editoriale sulle colonne di 'calciomercato.com', soffermandosi in modo particolare su Feyenoord-Milan e sull'esaltazione, forse esagerata, dei nuovi acquisti rossoneri. Ecco, dunque, le sue parole.
Milan, Callegari: "Ci siamo fatti prendere la mano. Aspettative dei tifosi affogate"
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"Diciamo la verità, ci siamo fatti prendere un po’ tutti la mano. Tanta è la voglia di rivedere gesta da campioni tra i nostri club, in Italia e in Europa, che sono bastati pochi tocchi delicati per esaltare non solo Carlo Pellegatti ma anche i commentatori neutrali. E quindi ecco Joao Felix che con il suo destro morbido davanti a Svilar “ricorda Van Basten, Savicevic e Kakà” e ancora il” 4-2-fantasia” con cui si può tornare a spaventare l’Europa. Realtà idealizzata, un romanticismo comprensibile eppure rapidamente ridimensionato dalla notte del “De Kuip” (“la vasca”) in cui sono affogate le aspettative dei tifosi del Milan. Che poi, a pensarci bene, il 4-2-fantasia del Milan di Leonardo non fece una bella fine. Umiliato all’andata e al ritorno dall’Inter in campionato e dal Manchester United agli ottavi di Champions".
"Joao Felix? Di Kakà ha solo il soprannome"
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"Tutto sovradimensionato, insomma, a partire dall’appellativo di Fab 4 assegnato troppo presto. Le potenzialità di Gimenez restano ottime ma tutte da dimostrare in rossonero, in Champions ancor più che in Serie A, perché il nostro campionato non può essere un metro di valore assoluto. Il giudizio resta comunque sospeso. È appena sbarcato su un pianeta tutto nuovo e mercoledì un enorme groppo in gola lo ha frenato nel suo ex stadio. Joao Felix è all’ennesimo esame della carriera, il beneficio del dubbio gli va concesso ma per onestà intellettuale vanno considerate le sue precedenti esperienze. E soprattutto lo scontro aspro con il Cholo Simeone, perso dal portoghese per la sua insostenibile leggerezza senza palla. Il talento è purissimo ma per ora l’unica assonanza con Kakà è nel soprannome, Menino de ouro, Bambino d’oro".
Milan, Callegari: "Anche con Pioli i terzini erano i migliori in campo"
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"Le difficoltà di Pulisic e Leao nel sostenere la fase difensiva erano emerse già nella scorsa stagione. A Rotterdam come in altre sfide europee, anche con Pioli, gli esterni d’attacco avversari sono stati i migliori in campo. Logico e inevitabile, se i terzini del Milan vivono tutta la partita in apnea, senza assistenza né dalle ali né dai centrocampisti centrali, costretti a coprire troppo campo davanti, ai lati e all’indietro. Nel Milan di Ancelotti c’erano le chiusure di Gattuso alle spalle di Cafu. Nell’Inter solida e solidale di Mourinho i ripiegamenti di Pandev ed Eto’o ma pure i continui raddoppi sulle fasce di Cambiasso, Stankovic e Javier Zanetti. Quel 4-2-3-1 e quello della Juventus 2017 di Allegri erano “ 4-2-energia”. Anche Cuadrado e Mandzukic, per caratteristiche, indole e mentalità contribuivano molto più di Pulisic, Joao Felix e Leao alla fase difensiva, senza perdere peraltro efficacia in avanti".