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Buticchi jr torna sulla ‘Fatal Verona’: “Mio padre voleva spostare quella partita…”

Marco Buticchi, figlio del presidente rossonero dal 1972 al 1975, torna a parlare della 'Fatal Verona'. "Mio padre voleva spostare quella partita", racconta alla rosea

Lorenzo Romagna

Dal 1972 al 1975, bel 11 prima dell'avvento di Silvio Berlusconi, in capo alla presidenza rossonera c'era Albino Buticchi, il patron passato alla storia - nonostante i diversi titoli vinti - per la sconfitta nella 'Fatal Verona'. E proprio su quella partita del Bentegodi, intervistato da 'La Gazzetta dello Sport', è tornato Marco Buticchi, figlio dell'ex presidente rossonero deceduto nel 2003: "Papà conobbe Rivera nella spedizione dell'Italia al Mondiale in Messico. In quell'estate Gianni, con altri giocatori, venne in vacanza a Lerici, ospite della mia famiglia e lì prese forma l'idea di Buticchi nuovo padrone del Milan, ma andiamo dritti al maggio del '73. Avevamo vinto a Solonicco la finale di Coppa delle Coppe contro il Leeds. Partita durissima, decisa da una punizione di Chiarugi e dalle parate di Villiam Vecchi. Alla fine i ragazzi erano a pezzi, stremati. Quattro giorni dopo, a Verona, dovevamo affrontare l'Hellas per prenderci il decimo scudetto, quello dell'agognata stella".

"Mio padre parlò con Rocco e gli domandò: 'Che cosa faccio, Paròn? Chiamo in Federazione per chiedere il posticipo ad Artemio Franchi (allora presidente della Figc e grande amico di Buticchi, ndr), così i nostri recuperano le forze? Non credo che ci sarebbero problemi'", prosegue Butticchi jr parlando di quella famosa partita del '73. "Rocco, come tutti i grandi personaggi, aveva un caratterino... Rispose che non c'era bisogno di spostare la partita, che i suoi ragazzi avrebbero battuto l'Hellas: 'Questi sono dei professionisti, non si preoccupi'. Andammo in campo con le gambe svuotate, tracollammo, e la Juve, vincendo contro la Roma, ci soffiò lo scudetto. La 'Fatal Verona' è stata la porta girevole della famiglia. Mio padre avrebbe fatto il suo personale triplete: scudetto, Coppa delle Coppe e Coppa Italia, che vincemmo a luglio in finale contro la Juventus. Sarebbe entrato nella leggenda. Invece niente, i milanisti lo ricordano come il presidente della disfatta del Bentegodi. Non è giusto".

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