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Bargiggia: “Milan di nuovo in vendita. Offerto anche a Berlusconi”

Silvio Berlusconi Milan
Paolo Bargiggia, giornalista di 'SportMediaset', ha fatto un'accurata disamina della situazione societaria del Milan: torna Silvio Berlusconi?

Daniele Triolo

Paolo Bargiggia, giornalista di 'SportMediaset', ha pubblicato un articolo suo quotidiano sovranista 'Il Primato Nazionale' nel quale ha fatto una disamina della situazione societaria del Milan. Bargiggia ha sottolineato come il Milan, “a sei mesi dal cambio di proprietà è finito ancora una volta in vendita”.

“I risultati non arrivano, il piazzamento Champions si allontana e di conseguenza anche i possibili introiti derivanti dal cammino europeo – ha incalzato Bargiggia -. Ricordiamo che per il solo approdo ai gironi di Champions, un club può arrivare a prendere dall’UEFA fino ad una quarantina di milioni. Invece, Yonghong Li, finanziere cinese che ha creato la holding lussemburghese Rossoneri Sport Investement Lux per aggirare il problema dello spostamento di capitali dalla Cina e controllare il Milan, per il momento deve fare i conti con i pesantissimi investimenti che gli sono stati necessari per acquistare il Milan da Silvio Berlusconi: 740 milioni;520 più 220 di debiti che si è accollato e che, ovviamente, non ha ancora onorato in così poco tempo”.

Bargiggia ha proseguito il suo articolo analizzando la questione del debito contratto con Elliott Management Corporation: “300 milioni sono stati prestati al nuovo padrone del Milan dal fondo statunitense Elliott ad un tasso medio dell’11%. E sono stati necessari per il tanto sospirato closing che era stato procrastinato più di una volta. Il fardello dei 300 milioni è ancora più pesante perché Mr Li deve restituirli entro il prossimo 15 ottobre. Un anno esatto che, da quello che si racconta in ambienti finanziari, è considerato un tempo non sufficiente per onorare l’impegno; al tasso sopracitato e a conti fatti, l’erede di Berlusconi dovrà restituire a Elliott ben 350 milioni. Fuori dalla Champions, per ora, e con stipendi pesantissimi (solo Leonardo Bonucci guadagna 7 milioni netti a stagione più bonus), la situazione si fa pesantissima. Per questo, il patron cinese avrebbe già dato mandato a delle banche d’affari di sondare il mercato alla ricerca di nuovi acquirenti”.

Secondo Bargiggia, dunque, il Milan sarebbe stato riofferto anche a Silvio Berlusconi, il quale, per il momento, avrebbe rifiutato la proposta. “Ma si sa, il Cavaliere ha più volte dichiarato di avere il cuore rossonero e tanta nostalgia; recentemente ha anche criticato Vincenzo Montella su certe scelte - il commento di Bargiggia -. Ovviamente, con questa pesante situazione debitoria, né Berlusconi né qualsiasi altro gruppo imprenditoriale, può essere interessato a rilevare il Milan”.

Bargiggia ha poi concluso la sua analisi con delle considerazioni: “La squadra ha pagato forse gli unici due errori nelle scelte programmatiche: aver confermato Montella sulla panchina ed essere diventato presto un mondo (rossonero) Bonucci-centrico. La fascia di capitano affidata all’ex juventino e tolta a Riccardo Montolivo e il modulo 3-5-2 perché il più gradito a Mister 42 miliardi, hanno creato crepe e disaffezione dentro alla squadra. Il lavoro atletico di Montella, notoriamente leggero e poco votato alla forza, ha indebolito il gruppo di lavoro. A nulla fin qui è servito mandar via il nutrizionista prima e il preparatore atletico poi. Hanno fatto una proposta, per ora rigettata, all’esperto preparatore Daniele Tognaccini, uomo di Milan Lab e fidatissimo di Jean Pierre Meersseman, inspiegabilmente allontanati con il nuovo cambio di proprietà”.

Con il futuro incerto, per il giornalista, a fine anno si andrà verso le cessioni di Gianluigi Donnarumma e Suso. “Altra ipotesi per “salvare” il Milan: l’ingresso in società di nuovi partner finanziari. Ma chi se la sentirebbe realisticamente di supportare un club con scadenze finanziarie così pesanti e ravvicinate? A questo punto, se non ci sarà un’inversione di rotta decisa sul campo a Mister Li resta una sola speranza, ammesso che ne abbia voglia: trovare altri Istituti finanziari in grado di subentrare al suo debito da 300 milioni, contratto con gli americani di Elliott e, ripetiamo, da onorare entro il 15 ottobre del 2018. In caso contrario salvo un imprevisto nuovo all-in con la rinegoziazione del debito che sarebbe ancora più oneroso da parte di mister Li, a quel punto, il Milan cambierà padrone forzatamente un’altra volta e diventerà americano con l’intero pacchetto azionario che passerebbe in automatico al fondo Elliott nei panni di creditore”.

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