ULTIME MILAN - Luca Pagni, giornalista di Repubblica, ha fatto il punto sul suo Bollettino Milan sul momento dei rossoneri e in particolare sull'ex milanista Leonardo:
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Pagni: “Leonardo, facile con i soldi dello sceicco. Ma con i giovani a 20 milioni…”
Ecco le parole del giornalista di Repubblica, Luca Pagni, attraverso il suo Bollettino Milan, sul momento dei rossoneri e in particolare sull'ex Leonardo
"Negli anni Novanta lo abbiamo imparato con le campagne estive dell’Inter di Massimo Moratti, quando ogni stagione arrivavano nuovi giocatori come se non ci fosse un domani. E non per questo sono stati sufficienti per arricchire la bacheca: ci e’ voluta Calciopoli e la disponibilita’ di giocatori “vincenti” come Patrick Vieira e Zlatan Ibrahimovic per cambiare la mentalita’ dei nerazzurri e mettere le basi del triplete.
Nell’ultimo decennio se ne e’ avuta la conferma con i casi clamorosi di Paris St.Germain e Manchester City: i soldi degli sceicchi, anche se spesi a piene mani, non sono stati sufficienti a conquistare il primato in Europa. Vanno bene, al massimo, per vincere il campionato nazionale. Soprattutto se si confonde il rafforzamento della squadra costi quel che costi con una politica di programmazione.
Nel suo “piccolo” un errore che ha commesso anche il Milan del misterioso Yonghong Li: piu’ di 200 milioni spesi in una sola compagna acquisti e un centinaio l’anno prima dell’ultima stagione berlusconiana), che non solo hanno portato il Milan a un passo dal collasso finanziario e fuori dalle regole del fair play Uefa, ma che non sono serviti ad elevare il livello della squadra visto che ha mantenuto la stessa posizione in classifica.
Questo per dire che sono buoni tutti, avendo i soldi e “potendoli” spendere, a costruire un bell’album di figurine. Di quelli che fanno contenti i tifosi e pongono in automatico il club tra i favoriti per la conquista della Champions. Molto piu’ complesso costruire una squadra che viene costruita con pazienza anno dopo anno, scegliendo giovani promettenti e scommettendo sulla loro trasformazione non tanto in campioni celebrati dagli sponsor e dai social ma in giocatori vincenti. E’ il caso del Liverpool, ma anche del Barcellona che ha messo le basi del ciclo vincente con un gruppo venuto dalla “cantera”.
Ecco spiegato uno dei motivi che hanno portato al divorzio tra Leonardo e il gruppo Elliott. Il primo avrebbe voluto spendere subito per portare campioni, il secondo ha idee diverse, mutuate dal successo della Premier: si vince perche’ un club e’ forte economicamente e non si diventa finanziariamente sani perche’ si vince la Champions. In altre parole, la regola e’ “equilibrio di bilancio” indipendentemente dai risultati sportivi.
Una regola che Leonardo ha voluto dribblare, riaccasandosi con il Psg. Facile, pero’ con i soldi dei parigini, bussare alle porte di Milan e Lazio per ingaggiare i due giocatori piu’ forti dei due club, Gigio Donnarumma e Sergej Milinkovic Savic. Si dira’: e’ grazie ai suoi campioni che la Nike versera’ 90 milioni all’anno per sponsorizzare la squadra francese. Ma gli sponsor seguono altre logiche: cercano la popolarita’ e i campioni da Playstation (e nel caso in cui sia Neymar che Mbappe dovessero andarsene in Spagna, la Nike avrebbe anche fatto un errore di strategia commerciale).
La vera sfida e’ quella che hanno accettato Paolo Maldini e Zvonimir Boban: ricostruire un Milan vincente, scegliendo i giocatori tra i giovani, rifiutando prezzi fuori mercato, non seguendo i trucchi delle plusvalenze incrociate e non accettando nemmeno la logica delle commissioni ai procuratori per arrivare ai giocatori. E sposando la politica della societa’, che prima di ingaggiare campioni ha ingaggiato uno dei migliori capi scout in circolazione. Una casa parte delle fondamenta e se di qualita’ resiste nel tempo". Intanto, ecco le parole odierne di Thiago Silva, difensore del PSG: continua a leggere >>>.
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