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Milan, giusto puntare ancora su Suso e Calhanoglu?

Jesus Suso, Hakan Calhanoglu e Franck Kessie del Milan (credits: GETTY Images)

Nonostante sia cambiata la guida tecnica Jesus Suso e Hakan Calhanoglu sono sempre al centro del progetto Milan. Giusto continuare a puntare su di loro?

Renato Panno

ULTIME NEWS MILAN - Una disfatta. Non ci sono altre parole per definire la partita contro la Fiorentina se non questa. Un Milan che ha collezionato soltanto 6 punti in altrettante partite e che ha, al momento, un ritmo da zona retrocessione. Quello che preoccupa, oltre ai risultati che stentano ad arrivare, è il modo in cui arrivano le sconfitte. Se nella partita contro il Torino il Milan aveva fatto intravedere qualcosa di buono, contro la Fiorentina il debole castello di sabbia rossonero è crollato senza aver mai avuto la forza di rimanere in piedi.

Sembra ovvio affermare che le colpe non siano soltanto di alcuni giocatori, dell'allenatore o della società, il momento negativo è da attribuire a tutte le parti in causa. Ma c'è bisogno di spostare la lente d'ingrandimento verso due calciatori in particolare: Jesus Suso e Hakan Calhanoglu. Partendo dal primo, vengono in mente una serie di equivoci ai quali è difficile trovare una spiegazione. Innanzitutto l'arrivo di Marco Giampaolo implicava una e una sola cosa: il passaggio al sistema di gioco 4-3-1-2. Un sistema che doveva escludere lo spagnolo dal campo visto il suo ruolo, e invece è stato fatto di tutto per adattarlo come trequartista. Una scommessa, come ammesso dallo stesso allenatore, persa in partenza dopo una sola giornata di campionato. Cambiare l'uomo dietro alle due punte poteva essere la soluzione dopo una preparazione impostata con quel modulo e invece niente da fare, si è ritornati al 4-3-3 proprio per favorire Suso. Lo spagnolo, da mesi ormai, sta mostrando una scarsa capacità di entrare in partita ma, nonostante ciò, non si pensa mai ad altre soluzioni che non lo prevedano come titolare inamovibile.

Capitolo Calhanoglu: il turco ha praticamente occupato tutti i ruoli del centrocampo ed è stato utilizzato anche come esterno d'attacco. I giocatori duttili rappresentano ossigeno per gli allenatori che, nei momenti di difficoltà, possono utilizzarli in diverse posizioni. Quando un giocatore si mostra troppo duttile però, si rischia di non capire mai di che tipo di giocatore si stia parlando. Calhanoglu difficilmente si può definire mezzala, trequartista o esterno d'attacco, proprio per il semplice motivo appena detto. Ragion per cui questo punto di forza può trasformarsi in debolezza. E i due gol scaturiti da suoi due errori grossolani ne sono la testimonianza diretta.

Ci sono altri giocatori in rosa che potrebbero fare il bene del Milan quali Lucas Paquetà, improvvisamente additato come giocatore mediocre. Anche Giacomo Bonaventura e Rade Krunic hanno qualità. Un cambiamento potrebbe quindi giovare in questo senso, dal momento che in questa maniera i risultati non sembrano arrivare comunque. Intanto ecco cosa potrebbe succedere a Marco Giampaolo se la prossima partita andasse male, continua a leggere >>>

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