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MILAN-INTER

Milan, si chiude il cerchio: da Rio Ave all’Euroderby in tre anni

Stefano Pioli e Paolo Maldini, Ac Milan training session (getty images)
Dai rigori contro il Rio Ave al derby in Champions League, il Milan sembra chiudere un cerchio iniziato tre anni fa...

Sono passati 3 anni da quella trasferta in Portogallo, a Vila do Conde. Ci si giocava l'accesso all'Europa League, non di certo il palcoscenico solito al quale il Milan ha abituato i suoi tifosi. Una serata con protagonisti ancora ben noti, perché a segno ci andarono Saelemaekers e Calhanoglu, due giocatori ancora conosciuti per le vie di Milano. Si arrivò ai rigori, quel match potremmo benissimo paragonarlo ai molti visti in questi ultimi tempi: rossoneri che passano in vantaggio ma poi sembrano staccare la spina e gli avversari ne approfittano. Un 2-2 incredibile agli occhi di chi guardava, tant'è che alla lotteria dal dischetto ci arrivò anche Donnarumma, elemento fondamentale, seppur non in campo, per la rinascita milanista.

L'arbitro di allora era un certo Jesús GilManzano, magari a primo acchito questo nome non dice nulla, ma il destino ha voluto che proprio lui venisse designato per arbitrare un altro fatidico match del percorso rossonero: il derby di semifinale di Champions League contro l'Inter. Sarà proprio Manzano a dirigere la gara che paralizza tutta la città di Milano, un EuroDerby attesissimo e che può cambiare le sorti di una stagione che, solo due mesi fa, appariva fallimentare per entrambe le squadre.

Un cerchio che si chiude

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Sembra quasi una favola, ma noi non sappiamo come finirà e quindi vogliamo attenderla come una storia ancora da scrivere. Tuttavia, risulta incredibile pensare che soli 3 anni fa la squadra allenata da Stefano Pioli si trovava allo Stadio municipale dos Arcos, a giocarsi i Playoff per un Europa League che vedrà il suo picco nell'incrocio contro il Manchester United. Ma ancora, il destino, poiché alcuni dei giocatori in campo in terra portoghese si allenano tutt'oggi a Milanello: Calabria, Kjaer, Gabbia, Theo Hernandez, Bennacer, Brahim Diaz, Saelemaakers, Leao, Tonali e Krunic.

Altra dimostrazione della bontà di un progetto inizialmente quinquennale ma che ha trovato un'accelerata grazie alla crescita dei giocatori sopracitati. Migliorati loro è migliorato anche il Milan, così come le ambizioni di una squadra che ha sempre lottato per incredibili traguardi e ora, a due giorni di distanza, ne giocherà un altro contro i cugini dell'Inter. Un cerchio che si chiude, o forse no, chissà. Il biglietto per la finale di Champions League costa due partite, due sfide piene di emozioni, ansia e sofferenza. Ma il tifo rossonero c'è e ci sarà sempre, così come c'era 3 anni fa durante una fredda e piovosa serata in Portogallo. LEGGI ANCHE: Le parole di Paolo Maldini in vista di Milan-Inter

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