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MILAN, malato cronico con una sindrome bizzarra

Casa Milan (credits: GETTY Images)

Milan, malato cronico di una malattia sconosciuta e bizzarra. Di chi è la colpa del momento no non si sa, si fa a gara a scaricare le responsabilità

Donato Bulfon

Il Milan si sente accerchiato. Vittima di un non ben definito complotto o di una sindrome da malato cronico. La realtà comunque sembra lontana da questa versione dei fatti. Certo, contro il Verona l'arbitro ci ha messo del suo, ma i problemi sono altri. Sono ormai tre stagioni che la squadra rossonera sembra lontana parente del grande Milan dei decenni passati. Di chi è la colpa? Sempre di qualcun altro. E la responsabilità scaricata di qua o di là.

Tre stagioni fa il capro espiatorio fu Massimiliano Allegri, senza ricordare che in due anni gli hanno smembrato la squadra dello scudetto e lui, da buon aziendalista, ha sempre portato avanti la carretta facendo di necessità virtù. Quando le cose precipitarono, nel gennaio 2014 è arrivato Clarence Seedorf, voluto espressamente dal presidente e costretto al ritiro dal calcio giocato in Brasile per abbracciare la sfida Milan. Ma i metodi dell'olandese e le sue dichiarazioni ("La rosa del Milan? 2/3 sono da cambiare", ndr) non proprio in linea con lo stile Galliani, sono finiti subito nel mirino, nonostante una grande rimonta e un'Europa sfiorata. Quattro mesi è durata l'infatuazione del Berlusconi presidente verso l'ennesimo prodotto della sua fantasia calcistica da mettere sulla panchina del  "suo" giocattolo. Dopo Seedorf, sotto con Inzaghi, il rossonero perfetto. Milanista da oltre dieci anni, mai una polemica, sempre d'accordo con le idee societarie sia da giocatore che da, appunto, allenatore. Ma, dopo un buon inizio, anche la parabola dell'ex Super Pippo comincia ad incrinarsi, sfociando in un girone di ritorno disastroso e nella mancata qualificazione all'Europa per la seconda stagione di fila. Di chi è la colpa? Certo, di Pippo! Senza dimenticare che per due anni il Milan non ha praticamente fatto mercato, comprando parametri zero o giocatori dalla trentina in su, oltre che facendo ricorso ai tanto benedetti/maledetti prestitini con diritto di riscatto.

La colpa è quindi di tutti e di nessuno ma, fino ad ora, hanno pagato solo i tecnici. E le voci che già stanno circolando attorno a Mihajlovic non fanno che avallare le parole di grandi ex rossoneri come Boban, Maldini e Costacurta che parlano di un Milan completamente diverso da quello che dominava gli anni Ottanta, Novanta e Duemila. Di chi è la colpa di tutto questo? Sicuro, di Allegri, ma no, di Seedorf, ma dai, forse di Inzaghi. Povero Sinisa, dove sei capitato.

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