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Milan, i principi di gioco di Montella: la fase di non possesso

Vincenzo Montella,  tecnico del Milan, nel centro sportivo rossonero di Milanello (credits: acmilan.com)

Non solo gioco offensivo e possesso palla: Vincenzo Montella sta lavorando molto anche sulla fase di non possesso, come testimoniato dalle prime uscite stagionali

Salvatore Cantone

A differenza di quanto si possa pensare, visto i 3 gol subiti contro il Bayern e l’attitudine delle sue squadre a tenere palla, il neo allenatore rossonero Vincenzo Montella, sta lavorando molto nella fase di non possesso palla.

Infatti, nell'ultima partita contro il Bayern Monaco, il Milan ha lavorato soprattutto su questo aspetto,  dimostrando dei semplici e chiari principi di gioco che il tecnico ha sempre dimostrato nelle sue squadre. Eccoli nello specifico.

1) Il 4-3-3 spesso diventa 4-4-2 in fase di non possesso: le mezz’ali che sono in zona pallone, attaccano il portatore di palla, l’altra mezz’ala si accentra con il mediano davanti alla difesa (nel caso della partita contro il Bayern, Montolivo), creando un 4-4-2 con l’abbassamento sulla linea di centrocampisti di uno tra Bonaventura e Suso.

2) Si cerca di mantenere il baricentro  abbastanza alto, in modo tale da far correre il meno possibile i giocatori e farli attaccare al momento giusto, con decisione, il portatore di palla della squadra avversaria. Da questo punto di vista, diventano fondamentali le due mezzali,  in quanto devono essere brave a fare un movimento ad elastico costante, che gli consenta sia di attaccare la zona palla e sia affiancarsi al play maker davanti alla difesa. Questo ruolo è fondamentale nel gioco di Montella e a tal proposito Poli potrebbe essere importante: nonostante sia probabilmente il centrocampista meno qualitativo della rosa, Andrea ha tantissima volontà e corsa, che gli consente di eseguire perfettamente il compito appena descritto.

3) Proprio per la compattezza dimostrata dalla squadra in queste due partite, diventa fondamentale il ruolo dell’attaccante centrale: non solo deve essere sempre disponibile al rientro in fase difensiva, per bloccare le linee di passaggio, ma deve essere subito in grado di ribaltare l’azione insieme ai due esterni offensivi, con grande velocità.  Ecco perché il ruolo di punta centrale a Niang sembra calzare a pennello: veloce, rapido, potente, con tanta corsa, il francese ha tutte le caratteristiche sia per difendere e sia per attaccare, dando pochi punti di riferimento.

Sulla base di questi punti, si può dire che nonostante i pochi giorni di lavoro, la mano dell’allenatore campano inizia già a vedersi. L’inizio è promettente, vedremo se Montella riuscirà a risollevare il Milan da anni  disastrosi, con i suoi principi di gioco. L’inizio della stagione ormai è vicino.

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