Si dice che la fortuna sia cieca ma che la sfiga ci veda benissimo. Affermazione che in questo periodo calza come un guanto se vengono considerate le recenti prestazioni di Rodrigo Ely.
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MILAN: ELY è più sfortunato di Paperino, ma va aspettato
In questo momento Rodrigo Ely ha più sfortuna di Paperino, ma va aspettato. Probabilmente anche Messi in questo Milan farebbe fatica.
Il difensore brasiliano classe’93, cresciuto nel vivaio rossonero e che ben ha figurato nelle ultime due stagioni con le maglie di Varese ed Avellino, per ora è riuscito non solo a non esprimere il suo talento ma si è reso protagonista due episodi che lo hanno portato ad assumere il ruolo di capro espiatorio delle disgrazie rossonere.
Voluto fortemente da MIhajlovic, e le amichevoli estive gli hanno dato ragione, all’esordio in campionato contro la Fiorentina è stato espulso nel primo tempo, complice forse l’emozione, condannando la squadra a rimanere in dieci e alla mercé della Viola. La settimana scorsa nella tragica sfida contro il Napoli ha appoggiato la palla nella propria rete, facendo esultare per la quarta volta Sarri dalla panchina.
Fiducia e pazienza. Due termini che si legano in maniera inversa al rapporto fra il Milan e i giovani talenti. Due parole che il più delle volte non si concretizzano. Condannare il difensore appare eccessivo, anche perché si dovrebbe organizzare un processo con imputati la dirigenza e gran parte resto della rosa.
L’assenza di qualità nel reparto difensivo, ad eccezione di Romagnoli, comporterebbe la scelta di schierare in campo forze fresche e pronte a correre: soluzione fino adesso poco sposata in casa Milan dove ha prevalso la scelta di schiarare pedine più esperte ma prive di qualità (Zapata e Alex ormai sono impresentabili).
Rodrigo Ely ha margini di miglioramento elevati e, salvo questi errori, ha dimostrato di avere senso della posizione e atteggiamenti aggressivi sui contrasti, caratteristiche che rientrano nell’abc del buon difensore.
Non sarà possibile che durante questa pausa diventi il nuovo Baresi ma è giusto coltivare il talento di questo ragazzo nella speranza che fra qualche mese possa diventare una pedina importante nell’ipotetica rinascita rossonera.
Giovanni Pesce
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