Alessio Romagnoli, Hakan Calhanoglu e Patrick Cutrone incarnano appieno lo spirito e le ambizioni del nuovo Milan: giovani “esperti”, certezze di belle speranze, carismatici e talentuosi. Ma soprattutto, tutti e tre con un potenziale inespresso semplicemente enorme. E' questo che fa ben sperare i tifosi rossoneri, in attesa a dell'esame di Bergamo dove Romagnoli dovrà vedersela con Duvan Zapata (l'attaccante più in forma), Calhanoglu dovrà certificare la crescita vista a San Siro con il Cagliari e Cutrone insidiare la titolarità di Piatek, dimostrando di essere decisivo sempre, anche partendo dalla panchina. Perchè titolari o meno, sono loro gli uomini chiave del progetto rossonero. Gli acquisti di questa stagione, su tutti quelli di Piatek e Caldara, hanno dimostrato anche ai più scettici che con Elliot e la coppia Leonardo-Maldini il vento è cambiato sul serio, così come anche le ambizioni dei rossoneri.
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Le ambizioni del nuovo Milan e il nuovo asse che guarda al futuro
Da Romagnoli a Calhanoglu e Cutrone, il Milan è pieno di giovani con un potenziale ancora inespresso notevolissimo. Cosa che fa ben sperare anche per questo finale di stagione.
Le ambizioni del nuovo Milan - Questo potrebbe essere l’anno della vera e propria rinascita, tutti i tifosi ne sono consapevoli. Per la lotta scudetto la Juventus è ovviamente la favorita assoluta ma, secondo i bookmaker, dietro di lei ci sarà un lotta serrata per la qualificazione in Champions League: il 14 settembre, il trionfo dei rossoneri in serie A era pagato 20 volte la posta, poco di più di Inter e Roma la cui vittoria si attestava a quota 17. Ora i risultati hanno rimescolato un po' carte e quotazioni. Negli scontri diretti contro le pretendenti alla qualificazione in Champions, il Milan non ha affatto sfigurato e ora ha il quarto posto fra le mani. Il ritmo delle rivali non è stato strabiliante, mentre la rosa, seppur con qualche lacuna, è sicuramente competitiva per arrivare in fondo. L'ultimo mercato, con il pagamento cash di Piatek, ha poi dato la dimensione del nuovo progetto e nuova fiducia all'ambiente. La squadra ha dei punti cardine (uno su tutti, capitan Romagnoli), giovani promesse (Cutrone) e giocatori (come Calhanoglu) che ancora non hanno dato il massimo, ma hanno comunque ampi margini di miglioramento. Il che fa ben sperare per questo finale di campionato. Analizziamo nel dettaglio questa spina dorsale rossonera
ALESSIO ROMAGNOLI
Romano, classe 1995, difensore centrale di piede mancino, è da questa stagione il capitano del Milan. Lanciato in serie A da Zeman nella sua esperienza a Roma, a soli 23 anni vanta già oltre cento presenze in serie A, mentre i caps in Nazionale stanno crescendo in fretta. Il difensore romano a suon di buone prestazioni si è meritato sin da subito il sostegno dei tifosi. Punto fermo dell’undici rossonero, Romagnoli rappresenta il presente ed il futuro del nuovo ciclo dei diavoli.
Quest’estate è stato al centro di molte trattative di mercato ma, convinto anche da mister Gattuso che ha deciso di affidargli la fascia da capitano, ha fortemente voluto rimanere per sposare la causa del nuovo Milan, dicendo no alla Juventus (come dimostrano anche le sue parole).
HAKAN CALHANOGLU
Diciamola tutta: dopo l'ottimo finale della scorsa stagione (31 presenze condite da 6 goal e 7 assist), tutti si aspettavano molto di più da lui. E' lo stesso Gattuso ad averlo ammesso, senza però avergli mai fatto mancare la sua fiducia. Il pubblico mugugna? Si sente qualche fischio? L'allenatore rossonero è sempre stato irremovibile e di parola: Hakan gioca, massima fiducia al turco. Gattuso è sicuro: prima o poi si sbloccherà. Ed effettivamente con il Cagliari qualche segnale di risveglio l'ha dato, andando vicino al gol in un paio di occasioni e cercando molto più spesso la conclusione in porta. Corsa e aiuto alla squadra non sono mai mancati, a mancare è un po' di lucidità nei passaggi e precisione nei tiri. Ma Gattuso lo sa: se corri tanto, puoi perdere incisività davanti. Ecco perchè con l'arrivo di Paquetà e l'innalzamento della qualità di gioco, anche Calhanoglu potrebbe approfittarne, giocando molto di più nella metà campo avversaria. La differenza sta lì: la consacrazione dell'ex Leverkusen è vicina. A Milanello ne sono convintissimi.
PATRICK CUTRONE
Romagnoli è il perno della difesa, Calhanoglu - perplessità a parte- resta per Gattuso uno dei punti fissi della squadre e... davanti? Troppo facile dire ora il nome di Krzysztof Piatek. Il futuro e il presente del Milan si chiama anche (e ancora) Patrick Cutrone. Anche se dovesse trovare meno spazio da qui a fine campionato, anche se molti lo metteranno in dubbio, anche se il mal di pancia da panchina crescerà col passare del tempo. Patrick è un cuore rossonero, uno col veleno addosso, uno a cui difficilmente si può rinunciare. Autore di 10 reti nello scorso campionato di serie A, a soli 20 anni Patrick Cutrone si candida ad essere il futuro centravanti del Milan e della nazionale Italiana. A volte ce lo dimentichiamo, ma questo ragazzi ha davanti a sè almeno altri 10-15 anni ad altissimo livello. Ha resistito alla concorrenza di Higuain e farà altrettanto con Piatek. Il “piccolo grande” Patrick ha già conquistato il cuore dei tifosi milanisti grazie al suo attaccamento alla maglia ed alla sua voglia di vincere e di segnare con i colori rossoneri. Dopo anni di sofferenze questo potrebbe essere davvero l’anno buono per raggiungere traguardi importanti e il Milan se lo deve tenere stretto.
I risultati sportivi, presenti e futuri, del nuovo Milan dipenderanno quindi molto dal trio Romagnoli – Calhanoglu – Cutrone. L’aria sembra essere cambiata ed i tifosi l’hanno percepito. L’entusiasmo sta tornando e spetterà alla squadra lottare su ogni pallone per permettere al Milan di tornare in alto. Sognare, in fondo, non costa nulla. E alla prossima c'è l'Atalanta, uno scontro diretto per la Champions. Il futuro è adesso. Lo dice anche Andrè Silva. LEGGETE LE SUE PAROLE..
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