Galliani le offrì il rinnovo di contratto. “No, è stata una decisione del presidente: mi ha chiamato di notte e mi ha detto che voleva cambiare. Venni etichettato come un tecnico del 3-4-3, e poi nelle squadre successive mi chiedevano sempre quando avremmo iniziato a giocare 3-4-3. Io devo capire che giocatori ho a disposizioni: a Maldini disse semplicemente che non lo volevo più vedere nella metà campo avversaria. A Costacurta dissi che non lo volevo vedere troppo indietro, non si girava più bene. Non ho inventato niente, gli ho ridotto il campo d’azione chiedendo qualità e non quantità”.
Il rapporto con Galliani? “Ci tengo a precisare che io e Adriano non abbiamo mai parlato di calcio. Non ho mai fatto campagna acquisti, io mi limitavo a dare pareri: Berlusconi mi chiese di andare a vedere Shevchenko contro l’Arsenal. Mi portai il mio assistente, vedemmo la partita e tornammo a casa, presentai una relazione scritta e dettagliata, in fondo gli scrissi da prendere, in stampatello subito, sottolineato cinque volte. Non so se a livello economico sia stato un affare, a livello sportivo sì. Oggi mi chiama papà: solo lui e Stankovic mi chiamano così, li considero dei figli”.
Zaccheroni: "Lo Scudetto del Milan forse sottovalutato per colpa mia"
—Trova che quello scudetto sia sottovalutato?
“Forse è colpa mia, io non sono mai stato mediatico. Non ho mai cercato le prime pagine, non davano la formazione ai media: il telefono suona, non la davo mai. Qualcuno ha pensato che ci fosse un giornalista, con cui ci trovavamo spesso allo stesso ristorante: Marco Treves, indovinava la formazione. Ma io dovevo gestire i giocatori, non i giornalisti. E non ho mai avuto tanto spazio mediatico, perché non mi premeva”.
Weah?
"Sempre goliardico, sempre positivo. Poche parole, ma giuste, col tono di voce giusto. Era un compagnone, io gli volevo un bene infinito e gliene voglio tutt'ora. È chiaro che l'arrivo di Bierhoff gli ha dato fastidio, il ruolo era quello e lui non aveva più l'energia di poter gestire uno spazio più ampio con qualità. Le gambe si erano assottigliate".
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