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Udinese-Milan, Amoroso: “Rossoneri da Scudetto. Mi piace Messias”

Intervista Marcio Amoroso Udinese Milan Serie A
Marcio Amoroso, doppio ex di Udinese e Milan, ha parlato di bianconeri, rossoneri e della sfida in programma domani sera alla 'Dacia Arena'

Daniele Triolo

Marcio Amoroso, doppio ex di Udinese e Milan, ha parlato di bianconeri, rossoneri e della sfida di Serie A in programma domani sera alla 'Dacia Arena'. Questa l'intervista in esclusiva di Amoroso ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport'.

Su cosa fa attualmente: "Per un po’ ho costruito case, ora un’azienda che vende accessori per cellulari. Caricatori, cavi, auricolari. Sto bene e mi godo la famiglia".

Sulla città di Udine: "Mio figlio è nato lì. Sarà per sempre casa".

Sull'Udinese: "Hanno mandato via Luca Gotti, peccato. L'Udinese merita l'Europa".

Sulla sua Udinese di fine anni Novanta: "Noi facevamo tremare le big, eravamo l’Atalanta di oggi. Nel 1999 ho vinto la classifica cannonieri davanti a Gabriel Batistuta, Alessandro Del Piero, Oliver Bierhoff, Hernán Crespo, Giuseppe Signori. Se non fosse stato per Alessandro Calori …".

Sulla prima volta che fu vicino a lasciare il Friuli: "I primi mesi a Udine non giocavo mai, così chiesi a Pozzo di andar via. Avevamo trovato un’intesa con il Valencia. Il Presidente era d’accordo, ma disse di aspettare un mese perché eravamo a corto di attaccanti".

Su cosa successe a quel punto: "Il 15 dicembre 1996, una settimana prima di andar via, giochiamo in casa contro la Fiorentina. Ero la quarta punta, solo che nel riscaldamento si fa male Luca Clementi e Alberto Zaccheroni mi dice di giocare. Calori, nello spogliatoio, mi prende di peso e mi attacca al muro davanti a tutti. ‘Vuoi andar via? Va bene, ma oggi sei uno di noi. Se non segni almeno due gol ti prendo a calci nel sedere. Udinese-Fiorentina 2-0, doppietta. Da lì è nato Marcio Amoroso".

Sul fatto di essere l'ultimo brasiliano ad aver vinto il titolo di capocannoniere in Serie A: "Sono passati più di vent’anni e quel titolo è ancora lì. Ventidue gol contro i campionissimi valgono come uno Scudetto per me, anche perché io avevo una o due occasioni a partita. Loro di più. Non potevo sbagliare. È il riconoscimento individuale di cui vado più fiero".

Su Beto Betuncal, 6 gol in 14 partite con i bianconeri: "Mi intriga molto. In alcune cose mi somiglia. I due gol segnati alla Lazio sono tanta roba, soprattutto quello in cui si è fatto 30 metri palla al piede. Udine è un’oasi felice per gli attaccanti. Ci sono sempre stati".

Sull'unico brasiliano nel Milan, Junior Messias: "La tradizione si è un po’ persa e mi dispiace. Ai miei tempi eravamo io, Serginho, Nelson Dida, Marcos Cafu, Ricardo Kaká. Fa strano, ma la società è sulla strada giusta. Sta riportando il Milan dove merita. Junior mi piace, la sua storia mi ha colpito molto. Ha dribbling, un bel passo, può fare la differenza".

Su cosa gli è rimasto dell'esperienza al Milan: "L’orgoglio di aver giocato con i campioni. Arrivai a gennaio 2006, dopo aver vinto il Mondiale per Club e la Libertadores con il San Paolo. Christian Vieri andò a Monaco per prendersi il Mondiale, io a Milano per tornare in nazionale e volare in Germania. Ero il quarto attaccante, giocai solo 4 partite, Carlo Ancelotti preferiva Andriy Shevchenko, Alberto Gilardino e Filippo Inzaghi. Giusto così. Adriano Galliani mi voleva dai tempi di Udine. Dopo Thomas Helveg, lo stesso Zaccheroni e Bierhoff cercò di acquistare anche me, ma costavo troppo".

Sul fatto che stava per finire alla Juventus: "Già, in uno scambio con Thierry Henry a gennaio 1999. Era tutto fatto, Ancelotti mi voleva, ma Titì rifiutò l’Udinese e io rimasi a Udine. Meglio così, lo dovevo alla piazza. E fine anno diventai capocannoniere".

Su altri retroscena di calciomercato che lo riguardano: "A Parma mi voleva la Roma, ma il più grande rimpianto resta l'infortunio al ginocchio nel 1994. A quei tempi in Brasile ero il numero uno, mi volevano tutti, ma rimasi un anno fermo. E il Barcellona prese Ronaldo …".

Su suo figlio Matteo: "È campione Under 20 con l'Internacional. Il 19 dicembre giocherà la Supercoppa. Non fa la punta come me però, lui è un centrocampista, si diverte da mezzala o più avanti. Ne sentirete parlare".

Sul pronostico per Udinese-Milan di domani sera: "Rossoneri favoriti. Sono da Scudetto. Occhio all’Udinese però, squadra imprevedibile. Se Beto ingrana sono guai". Milan, sulla trequarti un colpo per far sognare i tifosi! Le ultime >>>

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