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INTERVISTE

Tomori: “Leao, il nostro uomo della differenza. Su Maldini e Ibra …”

Daniele Triolo

Fikayo Tomori, difensore del Milan, ha rilasciato un'intervista a 'The Athletic'. Ecco le sue dichiarazioni sulla stagione appena finita

Fikayo Tomori, difensore inglese del Milan campione d'Italia, ha rilasciato alcune dichiarazioni a 'The Athletic'. Queste le sue parole.

Sulla medaglia della vittoria in Serie A: "Sono riuscito a tenere la mia. Si può vedere che il cinturino è un po' consumato da dove la gente ha cercato di prenderlo. Mio padre era presente e mi ha detto: 'La prendo io e me ne occupo per te'".

Sulla scommessa con Tiémoué Bakayoko: "Ho scommesso con Baka che mi sarei tinto i capelli di biondo come lui se avessimo vinto, quindi dovrò fare anche quello".

Sulla passione dei tifosi del Milan: "Quando sono arrivato c'era il CoVi, quindi era difficile da immaginare, ma l'ho sempre vista in tv. Avevo sentito dire da chi giocava in Italia che è pazzesca. In questa stagione sono riuscito a viverla in pieno. È indescrivibile e, come si dice, bisogna vederla, esserci dentro perché c'è tanta passione, tanta gioia. Non lo dimenticherò mai".

Su Rafael Leao: "A dire il vero, in allenamento non si direbbe che è così elettrico come quando si tratta di una partita: gli piace scherzare, fa un sacco di dribbling, ti batte una volta e vuole tornare da te. Ma quando si tratta di giocare, è semplicemente fuori. È fondamentale per la squadra. Da quando sono arrivato gli ho detto: "Non sai quanto sei bravo". Perché si vede che ha tutto. È veloce, è forte, sa dribblare, sa colpire di testa, è alto. Ha tutto. È stato sicuramente il nostro uomo della differenza e si è meritato il titolo di giocatore della stagione per la Serie A".

Sulla difesa rossonera: "Più mantenevamo i clean sheets, più volevamo ripeterci. È ovvio che lo si vuole fare in ogni caso, ma siamo diventati più affamati nel volerlo fare, come squadra e come singoli, come quattro dietro, come tre, io, Pierre e Mike. Abbiamo sviluppato questo tipo di chimica".

Su Paolo Maldini: "Nel marzo 2021, quando ero ancora in prestito, parlavamo di come mi stavo trovando, di cosa pensava che potessi migliorare, di come pensava che le cose stessero andando per me. A quel punto ero ancora in prestito, quindi che lui mostrasse ancora interesse per me, dicendomi cosa potevo migliorare era ... beh, detto da lui è tutta un'altra storia".

Su Zlatan Ibrahimovic: "Anche quando siamo entrati nell'intervallo nell'ultima giornata contro il Sassuolo, Zlatan continuava a dire che non era finita. Eravamo in vantaggio per 3-0. Ma lui diceva: ci sono ancora 45 minuti. Non abbiamo ancora fatto nulla. È stato così per le ultime sei o sette partite. Ogni volta che abbiamo vinto, ha mantenuto la concentrazione di tutti, ha continuato a parlare nello spogliatoio, ha cercato di essere positivo. Ovviamente si è già trovato in queste situazioni e ha vinto con il Milan, quindi ci ha aiutato". Nuovo centravanti Milan, una pista in Serie A: le ultime news di mercato >>>