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Telecronaca Inter faziosa? Bergomi: “Emozioni che non si possono gestire”

Daniele Triolo Redattore 
Telecronaca Inter faziosa? Bergomi: 'Emozioni che non si possono gestire'Telecronaca Inter faziosa? Bergomi: 'Emozioni che non si possono gestire'
Giuseppe Bergomi, ex difensore dell'Inter e oggi commentatore per 'Sky Sport', torna sulla sua telecronaca della sfida contro il Barcellona

Ha suscitato molte polemiche la telecronaca di Fabio Caressa e Giuseppe Bergomi, su 'Sky Sport', in occasione di Inter-Barcellona, semifinale di ritorno della Champions League 2024-2025 svoltasi martedì sera a 'San Siro' e terminata 4-3 ai supplementari per la squadra di Simone Inzaghi.

L'accusa, ricorrente, da parte di tanti tifosi di altre squadre e di appassionati di calcio 'neutrali'? Non l'aver sostenuto l'Inter (cosa ovvia e logica, essendo la compagine italiana impegnata nella manifestazione), bensì l'averlo fatto con un fervore e con un trasporto tali da ricordare quello per la Nazionale Italiana divenuta campione del mondo a Berlino nel 2006.

Telecronaca Inter-Barcellona, il punto di vista di Bergomi

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Bergomi, in particolare, sui social è stato bersagliato poiché, da ex capitano dell'Inter (ha giocato 757 partite in carriera, dal 1979 al 1999, con la maglia nerazzurra, segnando 28 gol e vincendo 6 trofei), avrebbe fatto trasparire tutto il suo tifo per la squadra di Milano, nelle parole, nei toni, nell'esposizione, nel sostegno ai giocatori in campo. Quasi fosse, insomma, una seconda voce su 'Inter TV' anziché il commentatore tecnico della rete ammiraglia della teoricamente super partes 'Sky Sport'.

Motivo per cui, forse, sul 'Corriere della Sera' oggi in edicola, Bergomi - in un'intervista ad hoc -, torna sulla sua telecronaca di Inter-Barcellona, spiegando il suo punto di vista. «Se ho esagerato? È stata una notte unica, andava raccontata col cuore. Non sono emozioni che si possono gestire», ha esordito 'Lo Zio' -. «Non sono mancate le critiche? Fare contenti tutti è impossibile. L’importante è porsi con rispetto dicendo sempre quello che si pensa. E poi lo stadio coinvolge, chi è davanti alla tv non lo capisce. Io e Caressa ci siamo emozionati anche quando la Juventus eliminò l’Atlético Madrid con una tripletta di Cristiano Ronaldo».


"Cosa mi ha commosso? L'Inter va sempre oltre i suoi limiti"

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A fine partita Bergomi ha ammesso di aver pianto per l'impresa dell'Inter. «Sì, ma non è stata la prima volta. Mi è capitato nella finale Mondiale del 2006 e all’Europeo, perché avevo un rapporto speciale con Gianluca Vialli. E poi anche in un Liverpool-Borussia Dortmund del 2016, i Reds che ad Anfield vinsero 4-3 al 91’». Bergomi ha poi proseguito così. «Cosa mi ha commosso? L’Inter non è la più forte ma con lo spirito va sempre oltre i suoi limiti. Ha tenuto testa al Barcellona, una squadra di ragazzini formidabili che faranno parlare di loro per anni. Lo ha fatto con un 37enne come Francesco Acerbi che segna il pari al 93’ e con un 36enne come Yann Sommer che para tutto. Situazioni che sfuggono a ogni logica».

Definendo Inter-Barcellona, poi, una partita "storica", Bergomi ha ricordato come per i nerazzurri di Inzaghi non sarà facile la finale contro il PSG. «I francesi hanno messo sotto l’Arsenal e si sono meritati la finale. Stanno giocando benissimo e hanno un allenatore che stimo». Una finale che dovrebbe, di massima, commentare - sempre in coppia con Caressa - e sulla quale ha voluto già lanciare un avviso ai naviganti. «Se sarò il Bergomi di sempre? Sì, quello che si fa trasportare dalla partita, senza niente di preconfezionato». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, 30 milioni per il brasiliano che ha stregato Moncada >>>