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Tassotti: “Adli ama il Milan, Leao è un campione. Sul mio erede…”

Fabio Barera Redattore 

Mauro Tassotti, ex difensore di Milan e Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni in vista del match che si terrà alle 18:00 a San Siro

 

Mauro Tassotti, doppio ex di Milan e Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport' in vista del match che si terrà a San Siro alle ore 18:00. Ecco, dunque, le sue parole.

Le parole di Mauro Tassotti, doppio ex di Milan e Lazio

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Sul futuro: "Ho sciolto il contratto col Genoa. È stata un’utile esperienza, grande città, buon ambiente. Sono salito in corsa con Sheva. Non è stato facile, mi dispiace per lui, alla sua prima esperienza da allenatore in Italia… I cinque anni in Ucraina? Bellissimi, con molte soddisfazioni. Siamo arrivati ai quarti nell’Europeo. Era tutto bello, dalla città alla gente. Adesso invece è terribile, è una follia, una guerra spaventosa. Sono triste, perché là ho lasciato amici e persone perbene. Negli anni Duemila non possono succedere queste cose. Mettermi in proprio? Ma no. È andata così, è stata una conseguenza del mio lavoro. Ero nella Primavera, mi ha chiamato Carlo per sostituire Ciaschini. Sono entrato e non sono più uscito. E devo dire che mi sono trovato bene con tutti.

Su Allegri:  "Non lo conoscevo. Mi sono subito sintonizzato con le sue idee, un allenatore svelto e veloce. È stato coinvolto, o si è fatto tirare dentro, in un assurdo dibattito sui “giochisti” e i “risultatisti”. Massimiliano è bravissimo, capisce il calcio, e ha una mentalità ultraoffensivista. Ragazzi, non è facile vincere con il Milan e con la Juve. Lui lo ha fatto".

Mauro Tassotti parla di alcuni singoli

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Su Pioli: "Sono anni che il Milan gioca bene. Pioli mi piace molto, la squadra è piacevole e brillante, fa le cose più belle e interessanti. È in crescita, in fase di trasformazione, ha preso ragazzi di qualità".


Su Adli: "Adli una sorpresa? No. Ho letto le sue dichiarazioni d’amore. Deve essere molto milanista. Queste cose piacciono a tutti, alla società, ai compagni, alla gente. Eh, non è facile parlare così quando non giochi. Ha personalità, è un bravo ragazzo. Tutti insieme aumenteranno anche il loro profilo internazionale".

Su Leao: "Leao è un campione, anche se il linguaggio del corpo, quei movimenti indolenti, a volte può irritare. È un giocatore solare, bellissimo. Non ha paura di sbagliare, non ha il braccino corto come il Milan quando incontra l’Inter. Hanno perso molti derby e ora hanno l’ansia da prestazione. Sono colpiti da sindrome nerazzurra. Ma solo con l’Inter. Con le altre grandi non ci pensano".

Su Milan-Lazio: "Penso che le due squadre divertiranno. La Lazio si riprenderà. I tifosi dovrebbero essere contenti: hanno una squadra che fa la Champions con eccellenti giocatori.

Sull'erede di Tassotti: "L’erede di Tassotti? Non facciamo paragoni. Io posso dire che Di Lorenzo è il migliore di tutti. Completo, sa fare le fasi di gioco, crossa e segna. Forte, molto forte. Calabria è forte? Certo, quando sta bene si muove ad altissimi livelli. È completo, capisce il gioco, interpreta bene le posizioni. Io non capisco perché non è nel giro della Nazionale. Merita di entrare". LEGGI ANCHE: Milan-Lazio, Leao è una garanzia: e mette nel mirino Gullit >>>


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