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INTERVISTE

Simonelli sul Decreto Crescita: “Non sarà reintrodotto, lavoreremo su una nuova normativa”

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In un’intervista rilasciata a L’Espresso, Simonelli ha commentato l’importanza di questa missione e le prospettive future della Serie A.
Alessia Scataglini

Il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, si trova a New York per una serie di incontri strategici con broadcaster e sponsor interessati a investire nel calcio italiano. L’obiettivo è chiaro: incrementare i ricavi provenienti dai diritti televisivi esteri e rafforzare la visibilità del campionato a livello internazionale.

In un’intervista rilasciata a L’Espresso, Simonelli ha commentato l’importanza di questa missione e le prospettive future della Serie A.


"Sono ottimista. Il Nordamerica è diviso in due grandi categorie di pubblico. Una è la componente ispano-italiana. Sulla quota rimanente possiamo lavorare bene. In Serie A abbiamo il numero più alto di calciatori USA fra le varie leghe europee".

Il governo e la riforma del calcio italiano.

"Bisogna favorire la pubblicità delle scommesse legali. Il Decreto Dignità non ha senso e ha soltanto fatto crescere le scommesse clandestine. Poi mi sembra anche giusto destinare una quota di questi ricavi alla Lega".

Decreto Crescita

"Non sarà reintrodotto. Ridefiniremo un veicolo legislativo per approvare una normativa fiscale che aiuterebbe soltanto i club. Per i giocatori non cambia nulla visto che trattano lo stipendio al netto delle tasse. In ogni caso l’abolizione del Decreto Crescita non ha avuto i risultati sperati. Gli stranieri sono aumentati. Sono solo più scarsi. Quanto agli introiti statali, a fronte di un gettito teorico di 60-70 milioni, si è perso un indotto di dieci volte superiore".

Sulla formazione di nuovi talenti italiani

"È giusto offrire incentivi. Il governo sta aiutando i vivai in base allo stesso principio per cui si sostengono le aziende che fanno ricerca e sviluppo. Il calcio è un comparto che per ogni euro speso ne produce altri 2,2 di indotto. E questo senza contare il beneficio reputazionale, se i club e la nazionale tornano ai fasti del passato".

I rapporti tra Lega Serie A e FIGC

"Con il presidente Gabriele Gravina siamo in sintonia. Una vicepresidenza toccava a noi o alla Lega Pro. Ma l’importante è che la Serie A e la C abbiano un posto nel comitato di presidenza. Le decisioni si prendono lì".

Norma ad hoc per la creazione di una squadra U23 e una femminile per i club di A

"Sull’Under 23 mi sento di insistere e Federica Cappelletti, presidente della divisione femminile della FIGC, sta lavorando benissimo".