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Simone: “Mi volevano Juventus e Milan: ecco perché scelsi i rossoneri”

Daniele Triolo

Marco Simone, ex attaccante rossonero, ha rivelato il retroscena su 'Instagram'. "Arrigo Sacchi e Fabio Capello i più grandi allenatori che ho avuto"

"NEWS MILAN - Marco Simone, classe 1969, autore di 75 gol in 260 gare con il Milan, è intervenuto in diretta su 'Instagram' con il giornalista Carlo Pellegatti. Queste le dichiarazioni di Simone:

"Sul suo arrivo al Milan: "Ero in ritiro con l'Italia Under 21, arrivò il mio agente Oscar Damiani con due contratti simili dal punto di vista economico: uno era del Milan e uno della Juventus. Ho scelto il Milan perché sono stato sempre milanista e poi l'anno prima i rossoneri avevano vinto la Coppa dei Campioni e si vedeva che stava nascendo qualcosa di grande. Anche la vicinanza a casa mi ha portato a scegliere il Milan. Io scelsi il Milan e di conseguenza Pierluigi Casiraghi, anche lui seguito da Damiani, andò alla Juve. Se io avessi scelto i bianconeri, lui sarebbe andato al Milan".

"Sui suoi primi passi in rossonero: "Sono arrivato come un grande talento, fu un anno complicato perché c'erano già in rosa grandissimi giocatori come Ruud Gullit, Franco Baresi, Paolo Maldini e Mauro Tassotti. Non è stato facile l'impatto, così come non era facile capire subito cosa voleva Arrigo Sacchi. Era un contesto complicato per emergere subito, tanto che ci ho messo quasi due anni per emergere".

"Sui suoi allenatori al Milan: "Sacchi mi ha dato tanto dal punto di vista tattico, mi ha fatto capire come mi dovevo muovere. E' stato un genio e un maestro. Lui e Fabio Capello sono stati i più grandi allenatori che ho avuto. Capello è stato il primo vero grande manager del calcio, ha dovuto gestire un gruppo pieno di campioni. In quel Milan c'erano tantissime star. In attacco c'era una concorrenza incredibile. Con Capello ho litigato spesso, ma una volta che avevi chiarito con lui non portava rancore. Capello ha fatto un lavoro incredibile al Milan, ho ottenuto dei record pazzeschi. Si parla sempre tanto del Milan di Sacchi, ma anche la squadra di Capello ha fatto grandi cose".

"Sul Milan del suo tempo: "Anche pareggiare era drammatico per noi, dopo un pari vivevamo una settimana davvero pesante. Era un Milan perfetto in quegli anni. Quando penso al Milan penso a tutti i miei compagni di squadra. Le vittorie sono state tante e importanti, ma la cosa più bella era il rapporto che avevamo. Milanello era la nostra casa. Il primo gol in Coppa dei Campioni è un bel ricordo, lo rivedo spesso e vedere Marco van Basten e Frank Rjikaard che mi rialzano da terra dopo il gol è davvero bello".

"Su Dejan Savicevic: "Era arrivato alla finale contro l'Ajax al top della forma. Si fece male alla vigilia e con lui abbiamo perso tanto. Era un genio, faceva cose incredibili. Faceva cose che nessuno faceva. Un giocatore e un ragazzo geniale".

"Su Marco van Basten: "Non me lo sono goduto abbastanza, avrei voluto giocare di più con lui. Purtroppo quel problema alla caviglia lo ha tolto non solo a noi, ma a tutto il mondo del calcio. Nell'ultimo periodo si vedeva la sua sofferenza":

"Su George Weah: "Se penso agli ultimi 20 anni del Milan, trovo poche coppie che hanno avuto il nostro feeling. Con George ci siamo avvicinati fin da subito, lui era qui da solo, io ero single e quindi l'ho invitato a vivere con me. Grazie a questo ci siamo trovati subito. Eravamo due fratelli, non eravamo solo due semplici compagni di squadra. Quando giocavamo, ci trovavamo anche senza sapere dov'era l'altro. Alcuni dicevano che ci passavamo la palla solo noi due. Per me Weah è stato il partner più importante della mia carriera". LEGGI QUI LE RISPOSTE SOCIAL DI RADE KRUNIC AI TIFOSI DEL MILAN >>>

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