INTERVISTE

Simic: “Milan, occhio alla Dinamo Zagabria. E Orsic è un fenomeno”

Daniele Triolo

Dario Simic, doppio ex di Milan e Dinamo Zagabria, ha presentato la sfida di domani pomeriggio in Champions League. Ecco le sue parole

Dario Simic, ex difensore di Milan e Dinamo Zagabria, ha presentato la sfida di domani pomeriggio in Champions League in un'intervista esclusiva per 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola.

Chi meglio di lui per parlare di questa partita? Simic, infatti, oggi lavora per il Milan come osservatore, è cresciuto nella Dinamo e, particolare da non sottovalutare, nel Salisburgo, altra squadra di questo Girone E, gioca suo figlio Roko. Ecco, dunque, le dichiarazioni del croato.

Milan-Dinamo, parola al doppio ex Simic: le sue dichiarazioni

Su come scegliere per chi tifare: «È stata una coincidenza incredibile. Tifo per il Milan perché è la squadra per cui lavoro, però ... è una grande fatica».

Su che tipo di squadra è la Dinamo Zagabria: «Una squadra esperta, non troppo diversa da quella che nel 2019 ha battuto l’Atalanta. Per me si difenderanno, contro il Chelsea hanno giocato col 5-3-2».

Sul perché la Dinamo non punti sui talenti da vendere: «Perché il club punta sui premi UEFA, che sono aumentati. Gran parte del budget arriva da lì, quindi si punta ad accedere alla fase a gironi. Questo non esclude che si vendano comunque calciatori a buon prezzo, come dimostrano Josko Gvardiol e Bartol Franjic».

Sulla stella Mislav Orsic: «Orsic per la Dinamo è un fenomeno. È moderno, sa far gol. Ha solo avuto un percorso complicato, è stato in Serie B allo Spezia, in Corea ma ora è un giocatore forte».

Sul gruppo scout del Milan: «Lavoriamo in team, poi decidono Paolo Maldini e Ricky Massara. Geoffrey Moncada è il mio capo, parlo con lui ogni giorno. Come principio, cerchiamo di essere veloci, perché all’estero gli inglesi - ma non solo - hanno budget con cui non possiamo competere».

Sulla vita di Simic oggi: «Vivo a Zagabria e penso al calcio. La mia famiglia ha un’azienda che si occupa di acqua, ma è nelle mani di mia mamma e mio fratello. In un anno, vedo 150 partite dal vivo e 150 al computer».

Sul segreto dello Scudetto del Milan: «Il fatto di essere prima di tutto grandi milanisti. Paolo è tifoso, oltre a essere un dirigente. Ama il Milan, il Milan è la sua casa e questo aiuta tantissimo. La gente lo ha riconosciuto e c’è un’atmosfera di grande passione: si riconosce che al Milan sta succedendo qualcosa di importante».

Su che tipo di giocatori si cercano al Milan: «Cerchiamo profili per il calcio moderno. Certo, a volte costano 50-70-80 milioni e devi andare a prenderli prima. Altri club pagano il potenziale, cosa che il Milan non può sempre fare, anche perché la Serie A non è semplice. Il livello si è alzato».

Su quanto è stato vicino al Milan suo figlio, Roko Simic: «Ne abbiamo parlato ma alla fine è andato altrove. Roko è del 2003 e il gruppo Red Bull ha voluto che giocasse al Salisburgo».

Sul paragone di Roko con qualche giocatore più noto: «Se posso permettermi, somiglia un po’ a Mario Mandzukic per la voglia di giocare, per come aiuta la squadra. Di sicuro, io non posso più giocare contro i miei figli».

Sulle partite di Dario Simic contro i figli: «Due contro due in un campetto sotto casa. Io e Viktor contro Roko e Nikolas. Ma ora è pericoloso, sono troppo fisici». Milan, Origi in Belgio per curarsi: il punto sulle sue condizioni >>>