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Senderos: “Esperienza al Milan frenata da guai fisici. Su Rangnick dico che …”

Philippe Senderos, qui al Milan nella stagione 2008-2009 (credits: GETTY Images)

Philippe Senderos, ex difensore di Arsenal e Milan, ha parlato su 'Instagram' con il giornalista Nicolò Schira: le sue dichiarazioni sul periodo italiano

Daniele Triolo

"NEWS MILAN - Philippe Senderos, ex difensore di Arsenal e Milan, si è raccontato a 360 gradi in una lunga intervista rilasciata sul canale 'Instagram' del giornalista sportivo Nicolò Schira. Queste le principali dichiarazioni di Senderos:

"IDOLO - "Papà è spagnolo e sono cresciuto con il mito di Fernando Hierro, un vero leader. Mi piaceva tantissimo anche Paolo Maldini: lo guardavo in tv e ci ho giocato insieme al Milan. È stato un sogno ad occhi aperti giocarci insieme".

"MILAN - "L'anno prima avevo giocato in Champions contro il Milan facendo due grandi partite. Soprattutto quella di San Siro in cui eliminammo i campioni d'Europa vincendo 2-0. L'Arsenal aveva preso Ver Maelen e non ero più titolare. A fine agosto mi chiama Flamini per dirmi che Ancelotti gli aveva chiesto di me e mi voleva al Milan. In 3 giorni abbiamo chiuso l'affare: ho detto subito sì ai rossoneri".

"PRIMO GIORNO MILAN - "Arrivo a Milanello e trovo tutta la squadra nello spogliatoio che piangeva, perché Brocchi e Oddo andavano via. Ho subito sentito lo spirito di famiglia che c'è al Milan. Non avevo mai visto così tanti campioni piangere per dei campioni: sono rimasto sbalordito. Al Milan si avvertiva un clima di unione tra giocatori, tifosi e club incredibile".

"CARLO ANCELOTTI - "Rispetto a Wenger che sapeva tutto sugli avversari, Carlo aveva un rapporto più empatico con i suoi giocatori. Ti fa stare bene e sentire forte: faresti di tutto per Ancelotti".

"RICARDO KAKÁ - "Un fulmine quando partiva palla al piede".

"PAOLO MALDINI - "Fenomenale. Era impressionante vedere come si allenava, aveva 40 anni e andava più forte di tutti sugli scatti. Andava a mille, nonostante l'età. So che sta facendo il direttore al Milan e gli auguro il meglio. Serve una bandiera come lui per riportare in alto il club".

"GIUSEPPE FAVALLI - "Avevo un ottimo rapporto con Beppe. Anche lui è stato importante per il mio inserimento in rossonero. Un grande difensore e una grande persona".

"'SAN SIRO' - "Ricordo i debutti contro Braga in Europa League e Fiorentina in A. Stadio bellissimo. Giocare a San Siro per il Milan ti fa sentire un giocatore importante. Non si scende in campo per fare bella figura, ma per vincere".

"ANDREA PIRLO - "Un fenomeno, il più forte di quel Milan. Giocatore e uomo eccezionale, mi ha fatto fare tante risate. Andrea metteva la palla dove voleva: faceva certi lanci di 40 metri".

"INFORTUNI - "Purtroppo mi hanno frenato molto in carriera, anche l'esperienza al Milan è stata caratterizzata da alcuni guai fisici. Sono contento della mia carriera, ho giocato 3 mondiali però senza qualche infortunio in meno...".

"DIFFERENZE PREMIER-SERIE A - "Oggi là Premier League è il campionato più importante al mondo. Il gioco in Inghilterra va molto più veloce, l'arbitro non fischia tanto e lascia giocare. Non c'è tempo di pensare ma si va a mille, mentre in Italia c'è più organizzazione tattica. Si lavora di più sull'aspetto difensivo".

"MILAN-LECCE - "Ricordo ancora il mio gol di testa, peccato che Ronaldinho l'ha sfiorata di testa e l'hanno dato a lui...".

"ALESSIO ROMAGNOLI - "Mi piace molto. Ha personalità ed è tosto in marcatura. È il giocatore su cui ricostruire la squadra e fondare la nuova difesa rossonera".

"RONALDINHO - "Vederlo allenarsi era come giocare alla PlayStation. Faceva cose incredibili, uniche con il pallone tra i piedi".

"RALF RANGNICK - "Difficile fare l'allenatore-manager in Italia. Anche in Inghilterra ormai ci sono i direttori sportivi e i capi scout che incidono nelle trattative. Perciò al Milan dovrà concentrarsi solo sull'allenare".

"TOP 11 CARRIERA - "Come allenatore prendo Carlo Ancelotti. Modulo 4-3-3. In porta Jens Lehmann, che aveva grandissima personalità. In difesa a sinistra prendo Ashley Cole che era il più forte al mondo in quegli anni. Centrali metto Paolo Maldini e Kolo Touré. Terzino destro invece sono indeciso tra Sagna e Lichtsteiner. In mezzo al campo Pirlo regista con Vieira e Fabregas mezzali. Davanti a sinistra Ronaldinho, a destra Titì Henry. Intoccabili entrambi, mentre come numero 9 ce ne sono tanti...metto Pippo Inzaghi". QUESTE LE ULTIME DI MERCATO SUI 5 CALCIATORI ROSSONERI IN SCADENZA DI CONTRATTO >>>

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