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Saponara: “Due aneddoti su Kakà-Balotelli. E un pensiero ad Astori”

Giacomo Giuffrida

I ricordi rossoneri di Riccardo Saponara, da Kakà a Balotelli. Ma anche quelli tristi tra recente passato e presente, Astori e coronavirus: l'intervista

NEWS MILAN - L'ex calciatore del Milan, Riccardo Saponara, si racconta a La Gazzetta dello Sport. Il calciatore, ora al Lecce, ha ricordato il suo passato rossonero, la morte di Davide Astori quando giocava per la Fiorentina, e ovviamente ha detto la sua circa l'emergenza coronavirus.

Sull'emergenza coronavirus: "Sono preoccupato, come tutti. La certezza è che il calcio verrà dopo, ora conta esclusivamente la salute delle persone. Vivendo da solo in albergo a Lecce, mi manca solo la famiglia, che è a Forlí. Da quando avevo 16 anni ho imparato a stare da solo. Talvolta mi metto in viaggio senza compagnia. Mi è rimasta l’anima del boy-scout, nel buio cerco di non arrendermi".

Sulla morte di Davide Astori: "Due anni fa, a marzo anche allora, dopo la morte di Davide Astori abbiamo subito un colpo tremendo nella Fiorentina. Ho tratto energia interiore da quel dramma, ci siamo rialzati. Stavolta sarà dura ricominciare, spero che si torni alla normalità quanto prima; nel calcio valuteranno le varie istituzioni. Facciamolo, appena sarà possibile, ma non a porte chiuse: perché, senza pubblico, lo sport muore".

Sul passato al Milan, tra Ricardo Kakà e Mario Balotelli: "Kakà, per la carriera che ha avuto è lui il più forte con cui io abbia mai giocato. In quel Milan, però, ho scoperto Balotelli, continuo a dire che, con i mezzi che ha, sarebbe da Pallone d’Oro".

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