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San Siro, Braida: “Un monumento. Va tenuto con i posti pieni”

AC Milan Curva Sud Milano San Siro Milan-Tottenham 1-0 Champions League 2022-2023
Ariedo Braida, ex dirigente del Milan e ora della Cremonese, ha parlato della situazione attuale dello stadio San Siro

Emiliano Guadagnoli

Ariedo Braida, ex dirigente del Milan e ora della Cremonese, ha parlato della situazione attuale dello stadio San Siro e del suo futuro. Ecco le parole a Tuttomercatoweb.

"È un peccato, se è sempre pieno dovremmo cercare di mantenere almeno lo stesso numero di posti. È chiaro che il mezzo più importante ora è la televisione, ma avere gli stadi pieni crea un'immagine bella e positiva, averli semivuoti è deprimente, crea disagio. San Siro è un monumento, ora non si capisce se le società decidono di rimanere, di fare due stadi. Penso a Wembley, monumento del calcio Mondiale, è stato abbattuto e rifatto completamente secondo le nuove esigenze, per un cambiamento della società. Gli stadi ora necessitano di avere servizi di un certo tipo, devono rispondere a esigenze".

Sul Milan ai quarti di Champions League: "Dopo tanti anni superare gli ottavi di finale, per il Milan, è una bella soddisfazione. È stato un bel colpo, per tutti. Per Maldini, per Pioli, per i calciatori, per i tifosi che sono tantissimi. Alla fine è evidente che ci sia sempre un percorso da fare. Il Milan sta tornando ai vertici che gli competono, ha una grande storia ma è evidente che in qualche momento le buone notizie si interrompano, così come i risultati positivi. Magari attraverso delle buone gestioni, con coerenza. Non c'è un segreto particolare, c'è l'attività, l'organizzazione".

Su Charles De Ketelaere: "Non è che se paghi tanto un calciatore è matematico che renda tanto. Semplicemente non lo sai. Quando compri un giocatore lo conosci in parte, quando lo hai ogni giorno impari a conoscerlo. Vedi tutti i pregi che l'occhio umano non può vedere, ma anche tutti i difetti. A volte ci sono calciatori che sono bravi, hanno numericamente e matematicamente certe qualità che vengono espresse da quanti tiri fanno, quanti assist. Poi bisogna conoscerli caratterialmente, certi hanno furore agonistico, altri meno. È qualcosa che vedi con occhio clinico, l'esperienza in questi casi aiuta. Vedere le partite, andare agli allenamenti, ci sono cose che durante la partita non emergono. Ci sono situazioni da tenere conto. Il calcio, purtroppo o per fortuna, non è matematico". Maldini: "Non siamo al livello di Bayern, City o Real, ma ora ce la giochiamo".

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