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Sacchi: “Milan, guarda l’Atalanta. Campioni? Servono i valori..”

FLORENCE, ITALY - NOVEMBER 12:  Arrigo Sacchi attends Italy Training Session at Coverciano on November 12, 2014 in Florence, Italy.  (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Nel giorno del suo 74esimo compleanno l'ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport

Alessio Roccio

NEWS MILAN - Nel giorno del suo 74esimo compleanno l'ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.

Come sta Arrigo? 

"A parte la tragedia e il dolore per gli altri sto benissimo, anzi da quando ho 19 anni per la prima volta posso riposarmi. Mi sto riguardando le partite del mio Milan. Ora ad esempio stavo vedendo Atalanta-Milan dell'aprile dell'89, pochi giorni prima di Real-Milan 1-1. Quando rivedo le mie partite mi accorgo sempre di alcuni errori che facevo. Cosa faccio in casa? Ogni giorno mi alleno un paio d'ore nella mia palestra poi faccio il giro della casa che misura 400 passi. Sono prudente, ma mi muovo".

Porta il cane a spasso?

"Avevo un pastore tedesco enorme. Un giorno fece cadere un bidone dell'immondizia e mangiò del veleno per lumache. Non ci fu nulla da fare. Andò a nascondersi, i cani si vergognano di farsi vedere morire. L'avevo chiamato Ruud. Un giorno Ancelotti venne da me a trovarmi. Chiamai: "Ruud!". E Carlo rispose: "C'è anche Gullit?". No, è il mio cane".

Il calcio come riparte?

"Onestamente ora non riesco proprio a pensarci. Non riesco a pensare alla formula migliore per il nostro campionato, la mente va alla gente che muore e ai telegiornali sul Coronavirus. Eppure, prostrati come siamo avremmo bisogno di sport… Ci tirerebbe un po' su il morale".

Sulla mancanza di campioni al Milan

"Serve prima un ambiente in cui la gente senta l'orgoglio e l'appartenenza che li spinga a dare sempre il massimo. L'Atalanta non aveva campioni, ma lo sono diventati in un ambiente virtuoso. Chi era discreto è diventato buono e chi era buono è diventato ottimo. I valori valgono più dei campioni. Boban? Mi dispiace per lui. Andai a vederlo a Parma nell'Under 21. Cercavo un'alternativa a Donadoni e lui era l'ideale. Forte dietro e davanti".

Su Ibrahimovic

"Stavolta mi ha sorpreso. Ha dato personalità e coraggio al Milan. E' stato generoso e ha fatto assist. Ho sempre allenato squadre giovani e cercavo delle figure guida d'esperienza così".

Buon compleanno Arrigo

"Grazie, sa che non me ne sento 74? Ho sofferto un po' verso i 60 anni, ma ora mi sento un ragazzino. Anche perché non ho mai avuto problemi di salute. Mi sa che quelli che parlavano del "culo di Sacchi" avevano ragione..".

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