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INTERVISTE

Sacchi: “Maldini e Massara, rinnovo meritato. Ora bisogna accelerare”

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Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha commentato il rinnovo di Paolo Maldini e Frederic Massara con il club rossonero. Le sue parole

Daniele Triolo

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha commentato il rinnovo di Paolo Maldini e Frederic Massara con il club rossonero in un'intervista in esclusiva rilasciata a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco le sue dichiarazioni.

Sul nuovo contratto di Maldini e Massara con il Milan: "Maldini e Massara hanno meritato il rinnovo del contratto per quello che hanno fatto nelle ultime stagioni. Non c’è ancora l’annuncio ufficiale, ma credo proprio che la faccenda sia definita. Perlomeno me lo auguro per il Milan".

Sull'opportunità di confermare direttore tecnico e direttore sportivo: "Stiamo parlando di due dirigenti che hanno dimostrato sul campo il loro valore. Se il Milan ha compiuto un capolavoro, e lo Scudetto è un autentico capolavoro, una buona parte del merito va a questa coppia. Paolo e Massara hanno fatto vedere a tutti che con le idee si va più lontano che con i soldi. I soldi sono importanti, ci mancherebbe altro, però conta di più far funzionare il cervello".

Sul perché c'è stato il ritardo nel rinnovare i contratti di Maldini e Massara: "Non conosco le dinamiche interne della società, però conosco abbastanza bene gli americani perché ci ho lavorato spesso quando gestivo l’azienda di famiglia. Loro sono fatti così, vogliono valutare ogni dettaglio con attenzione, vogliono ponderare le scelte, non ragionano con la pancia. Guardate come si sono comportati con quei giocatori che non hanno accettato il rinnovo del contratto, e penso a Franck Kessié: non sono stati lì a corrergli dietro, hanno preso una strada diversa e non si sono mai voltati indietro. È il loro stile".

Arrigo Sacchi

Sul tempo perso in sede di calciomercato per rinforzare la squadra: "Forse si è perso un po’ di tempo, questo è innegabile. Tuttavia la cosa importante è che Maldini e Massara abbiano l’ok per poter operare e che sentano la fiducia del club. Quando senti la fiducia del datore di lavoro, rendi molto di più. È ovvio che adesso bisogna dare un’accelerata e cercare sul mercato quei profili di giocatori che sono funzionali al progetto di gioco".

Su Divock Origi: "Sono curioso di vederlo all’opera nel campionato italiano. Ma la base del Milan, non dimentichiamolo mai, è il gruppo: quando loro giocano 'di squadra', undici ragazzi attivi in fase di possesso e di non-possesso, allora sì che diventano fortissimi".

Su come si fa ad essere più competitivi senza tanti soldi da spendere: "Se non ci sono tanti soldi, è meglio: così non si buttano via. Ci si deve concentrare sulle idee. Nel Milan che ha vinto lo Scudetto c’erano dei ragazzi che erano sconosciuti o semi-sconosciuti. Qualcuno di voi, prima che giocasse titolare in Serie A, poteva dirmi qualcosa di Pierre Kalulu? Eppure ha dimostrato di essere un ottimo difensore. E qui sta il merito di Maldini e Massara che hanno scovato tanti giovani, senza un grande curriculum e con tanta voglia di emergere. Bisogna capirne di calcio per andare a prendere Kalulu o Alexis Saelemaekers ... Questa è la dimostrazione che la bravura, le idee e la competenza vincono sempre".

Sul tira e molla tra Maldini, Massara e la proprietà che potrebbe aver incrinato un po' i rapporti: "Mi auguro di no. Il club deve riconoscere a Maldini e Massara i loro ruoli e la loro libertà di azioni nella scelta dei giocatori e loro devono rispettare il budget stabilito dalla proprietà. È’ così che funzionano le aziende. Con i debiti non si va lontano". Difesa, due piste calde per il Milan: le ultime news di mercato >>>

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