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Ronaldo, l’intervista integrale: “Io e Messi insieme? Tutto è possibile”

Ronaldo, l'intervista integrale: 'Io e Messi insieme? Tutto è possibile' (getty images)
E' stata pubblicata l'intervista integrale di Cristiano Ronaldo che ha fatto il giro del mondo negli ultimi giorni: ecco le sue dichiarazioni

Enrico Ianuario

'Gazzetta.it' riporta le dichiarazioni integrali dell'intervista di Cristiano Ronaldo rilasciata al 'Sun'. Tanti i temi trattati: dai già noti problemi con il Manchester United alla possibilità di giocare insieme a Leo Messi. Ecco tutte le sue dichiarazioni.

Ronaldo ulla possibilità di giocare con Messi: "Io e Messi insieme? Tutto è possibile. Di sicuro venderemmo tante maglie. Non siamo mai andati a cena insieme, ma mi piacerebbe. Messi è un calciatore incredibile, magico. Come persona, dividiamo il palcoscenico da 16 anni, abbiamo un grande rapporto. Non siamo amici, ma è come un compagno di squadra, uno che rispetto per come parla con me, per come sua moglie parla della mia compagna. Posso dire solo ottime cose di Messi. Il miglior giocatore che abbia visto, con Zidane".

Sul Portogallo vincente al Mondiale: "Se il Portogallo vince il Mondiale, non mi importa chi segna. Finale con l'Argentina di Leo? Se vinciamo 3-2 e io segno il gol decisivo mi ritiro all’istante. Sarà dura farne un altro. Ma su questo sono molto ottimista, abbiamo un allenatore fantastico e ottimi giocatori, sono sicuro che faremo un Mondiale incredibile. Ho sognato di vincerlo: sarà dura, ma tutto è possibile. Ci proveremo. Non siamo i favoriti, non lo siamo mai e non lo eravamo neanche quando abbiamo vinto l'Europeo. Le mie favorite sono Francia, Spagna, Argentina, Germania, Brasile. E l’Inghilterra. Penso possano vincere, come noi".

Sul Manchester United: "Ora penso solo al Portogallo e al Mondiale, il mio quinto e ultimo. Non so cosa succederà dopo. Non so se sarò ancora allo United. Forse sarebbe meglio sia per loro che per me se cominciassimo un nuovo capitolo. Io mi sento alla grande, sono convinto che se me lo permettessero segnerei ancora tanti gol. È dura dire che non tornerò, vediamo. Ma i tifosi saranno sempre nel mio cuore".

Ronaldo sull'offerta degli arabi: "L’offerta degli arabi è vera. Ma l’ho rifiutata. Il mio agente ha oltre 100 giocatori, quando incontra delle squadre non è sempre per me. Avevo tante offerte per me. E ho l’ingaggio più alto della storia. È falso che nessuno mi voleva, ma io volevo lo United e giocare al massimo".

Su Ten Hag: "Sono successe tante cose. Penso che fosse una strategia del club spingermi al limite perché volevano che andassi via, non solo il mister ma due-tre dirigenti di alto livello. Mi sono sentito tradito, ho capito che c’era gente che non mi vuole a Manchester, non quest’anno ma anche lo scorso anno. Rimpiango di essermene andato prima, credo. Ma il coach mi ha provocato. Voleva mettermi dentro per tre minuti, non sono quel tipo di giocatore. Col Rayo ce ne siamo andati in 9: hanno fatto solo il mio nome. Parlano solo della pecora nera, me: qualsiasi cosa era colpa mia. L’ho fatto, ho chiesto chiusa e per me era finita lì. Mi sono sentito provocato, per tutto quello che era successo prima. Mi ha mancato di rispetto. Per quello dico che non lo rispetto, perché lui non rispetta me. Non rimpiango di non essere entrato: se non mi rispetti, io non ho rispetto per te".

Sull'essere stato messo fuori rosa: "Rimpiango di essermene andato, ma mi ha deluso il comunicato del club sui tre giorni di sospensione: decisamente troppo. È stata una vergogna, mi sono sentito umiliato. Ricordo essere tornato a casa, aver detto a mio figlio Cristiano che mi punivano e lui che mi ha chiesto 'come è possibile che puniscano il migliore del mondo?'. Gli ho detto perché secondo loro mi ero comportato male e non mi ha creduto. Non sono perfetto, mi sono scusato, ma 3 giorni di stop per quello è troppo, è solo per la stampa".

Ronaldo sulla società: "Ai proprietari non importa del club, solo del marketing: prendono i soldi da lì e della parte sportiva non gli interessa. Con loro non ho mai parlato. Danno tutto il potere a presidente e ds. Per lo United sarà dura essere al top per i prossimi anni se non cambia la struttura".

Sul problema di salute della figlia: "Bella ha avuto la bronchite mentre eravamo a Maiorca. E’ rimasta una settimana in ospedale. Ero preoccupato, tantissimo. Ho parlato con presidente e ds ed era come se non mi credessero. Mi ha fatto male sentire i dubbi sul fatto che fossi un professionista esemplare, come sono stato per 21 anni". Maldini: "Rinnovo Leao? Non è stato possibile prima del Mondiale"

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