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Gianni Rivera (ex centrocampista AC Milan) | Milan News (Getty Images)
La leggenda del club rossonero Gianni Rivera, intervistato questa mattina da Libero, nel parlare dei temi legati al calcio italiano ha iniziato proprio dal Milan.
Rivera non si contiene ed esprime un'opinione molto forte sul gruppo americano di RedBird, attuale proprietario del club: "Perché non mi ha mai preso in considerazione? Ho dato forse fastidio perché non mi sono mai tenuto in bocca le parole che il mio cervello pensava. E non mi parli del Milan americano. Gli americani non sanno ancora molto di calcio. Paolo Maldini l’hanno addirittura mandato via".
Si riconosce ancora in questo calcio? "Per niente. Mai soldi comandano e si costringono i giocatori che, però non si ribellano, a questi tour de force. Ai miei tempi, insieme a Mazzola, Bulgarelli e ad altri colleghi fondammo il sindacato proprio per tutelare i giocatori e assicurare diritti che prima non avevano".
Da sempre a lei hanno dato fastidio i vertici in Figc? "Non essendo appunto un “manovrabile” sono stato tenuto ai margini. Ho avuto ruoli federali solo quando presidente era Abete. Gravina? L’unica volta che ho cercato di contattarlo per capire se potevo essere utile alla nazionale non mi ha neppure risposto".
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