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Pioli: “Eriksen? Incredibile la lucidità di Kjaer. Ibra? Non temo discussioni”

Stefano Pioli, allenatore del Milan (Getty Images)

Stefano Pioli, allenatore del Milan, è stato intervistato da Alessandro Alciato in occasione dell'evento 'Campioni sotto le stelle'

Renato Panno

Stefano Pioli, allenatore del Milan, è stato intervistato da Alessandro Alciato in occasione dell'evento 'Campioni sotto le stelle' di Biella. Queste le dichiarazioni riportate da 'MilanNews.it'.

Su Kjaer: "C’è stata grande ansia per Christian e la presenza di Kjaer mi ha reso più partecipe. Quello che ha fatto Simon non è una cosa da tutti i giorni. Non avevo dubbi sulle sue caratteristiche umane, anche se la sua lucidità è stata una cosa incredibile. Ho pensato al peggio, ma dopo è stato un grande sollievo. Ne abbiamo parlato tanto durante quel periodo, adesso no perché credo che anche lui abbia bisogno di superare questo momento insieme al suo migliore amico. Adesso cerchiamo di parlare di altro, per cercare di dimenticare".

Su Ibrahimovic: "Il Milan che sto allenando, come ho spiegato anche ai giocatori con convinzione, è il Milan più forte che ho mai allenato. I ragazzi sono cresciuti tanto e sono più consapevoli e individualmente più forti. In Italia sono tutte potenzialmente fortissime, Inter, Juventus, Roma, Napoli, Atalanta e Lazio, noi compresi. Adesso arriveranno le coppe, che sicuramente qualche cosa porteranno via a qualche squadra. Dobbiamo provare a pensare di poter vincere ogni singola partita poi alla fine vedremo dove saremo riusciti ad arrivare.

"Con Zlatan è facile andare d'accordo. Siamo due persone molto dirette, ci diciamo quello che pensiamo e tutte e due sicuramente quando ci confrontiamo abbiamo come primo obiettivo il bene della squadra. Credo che quando si parte da questa base va bene qualsiasi cosa. Non temo discussioni o confronti. Zlatan non lo ammetterà mai ma è il primo a mettersi davanti a tutti e prendersi le proprie responsabilità, è una persona di un'intelligenza e di una simpatia estrema. Sicuramente ci ha fatto crescere tanto e darà ancora tanto per il Milan".

Sull'esordio in Champions League: "La cosa strana è che il Milan per la prima volta giochi ad Anfield. Non lo sapevo onestamente, pensavo che nel corso di tanti anni il Milan avesse giocato lì. L'emozione sarà forte, entriamo in uno stadio da sempre famoso per la passione e il calore dei tifosi. Però dopo quando arrivi là quello che conta è il campo. L'anno scorso abbiamo giocato a Manchester in uno stadio fantastico che ci ha fatto impressione senza tifosi, quindi immagino cosa possa essere a Liverpool. Credo che sarà una sfida molto stimolante e bella da affrontare. Il Milan si riaffaccia alla Champions con entusiasmo, dobbiamo pensare alle partite difficili come a delle grande opportunità perché se siamo convinti anche il più grande ostacolo si può superare"

Su Ibra e Giroud insieme: "Ibrahimovic e Giroud sono due grandi giocatori con caratteristiche diverse. Olivier ci da un punto di riferimento per la profondità e la presenza in area, Zlatan ormai è un regista offensivo, gli piace toccare più palloni e non star fermo dentro l'area. Credo che quando saranno tutti e due al 100%, mi auguro presto, si possa provare a farli giocare insieme. Il fatto di non esserci riuscito prima è un peccato ma non c'è stata l'occasione. Credo si possa fare".

Sul lavoro a Milanello: "Sinceramente rimango sempre un po' sorpreso dai rapporti che ho con i magazzinieri e con tutte le persone con le quali collaboro e vivo giornalmente a Milanello. Mi fanno sentire come una persona diversa, ma io non credo di fare qualcosa di particolare. Credo che anche i miei colleghi abbiano rispetto per i propri collaboratori. Io vado a Milanello alle otto del mattino e vado a casa alle sei di sera, orario in cui stacco e passo del tempo con mia moglie, con gli amici, vado a mangiare una pizza o al cinema".

"Credo che sia giusto così e se devo salutare i tifosi lo faccio volentieri perché fa parte del modo di essere, del modo di fare. Non credo di far niente di strano o di particolare. Sono una persona normale come tutti, con la fortuna di fare un lavoro che ho sempre desiderato. Sono molto soddisfatto e gratificato". Le Top News di oggi sul Milan: futuro Castillejo, retroscena Asensio e tanto altro

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