Antonio Conte è stato oggi il protagonista della puntata di "Federico Buffa Talks" su Sky Sport dal titolo "L'uomo chiamato Scudetto". Prendendo spunto dal libro Dare tutto, chiedere tutto, scritto dall'allenatore del Napoli con Mauro Berruto, ha analizzato "il fenomeno Conte", l'essenza del ruolo dell'allenatore, l'idea con cui si modella e a cui si ispira il tecnico per avere un gruppo vincente.


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Napoli, Conte: “Non avevo accordo con la Juve. Scudetto da difendere”
Queste sono state alcune delle parole del tecnico del Napoli, come riporta la Gazzetta dello Sport: "Quello che mi è dispiaciuto è che su una possibilità di un eventuale divorzio tra me e il Napoli, a un mese o un mese e mezzo dalla fine del campionato si sia iniziato a parlare di me alla Juventus - ha detto -. Io non avevo nessun accordo con la Juventus. A chiunque ha provato ad avvicinarsi ho sempre detto: "Signori, non incontro niente e nessuno, non parlerò con niente e con nessuno fino a quando non avrò parlato con il presidente".
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IL RAPPORTO COI TIFOSI BIANCONERI ...
—Conte parla poi del suo rapporto con i tifosi bianconeri, nonostante sui social non l'abbiano sempre trattato bene per il passaggio al Napoli: "Solo gli stupidi possono andare dietro a queste cose. Per me la Juventus è, era e sarà sempre la Juventus. Quindi nessuno, come ho detto, anche col Lecce, potrà mai inficiare il mio sentimento nei confronti della mia storia, di dove sono cresciuto. Lo hanno capito anche i tifosi del Napoli."
"Alla presentazione in ritiro in piazzetta iniziano a chiedermi di saltare al "chi non salta juventino è". Io li stoppo e dico che non mi si può chiedere di fare qualcosa che non farò mai. Ma così come sarà quando andrò via da Napoli. Ci vuole rispetto. Mi dà fastidio perché tante volte dietro il mio personaggio tanti ci marciano. Tanti sono degli avvoltoi, perché comunque mi rendo conto che il mio nome è diverso rispetto a tanti".
... E IL RAPPORTO COL NAPOLI
—Chiude sul rapporto col Napoli, i problemi col club che lo hanno innervosito. Conte spiega tutto a Sky: "Quello che è successo a gennaio e durante l'anno non è che mi abbia reso proprio felice. Solo l'ultima settimana sono arrivati giocatori come McTominay, Gilmour, Neres, Lukaku. Arriviamo a gennaio e tutti quanti sapete benissimo cosa è successo - ha spiegato, riferendosi alla cessione al Psg del georgiano Kvaratskhelia.
"Io penso di essere stato molto bravo a incassare, a non dare alibi ai miei calciatori, a non dare soprattutto alibi a me stesso. Quando tu firmi ci sono oneri e onori. Il primo anno di matrimonio magari poteva essere un po' più turbolento e magari poi la stabilità avrebbe portato più conoscenza e fare le cose ancora meglio per migliorarci. Nel momento in cui ho avuto rassicurazioni da questo punto di vista, abbiamo continuato. Anche perché, comunque, c'è uno scudetto da difendere, c'è un lavoro da tutelare".
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