Pianeta Milan
I migliori video scelti dal nostro canale

INTERVISTE

Milan, Baresi: “Berlusconi, il papà di tutti. Geniale e innovativo”

intervista Baresi AC Milan Berlusconi
Franco Baresi, capitano del primo Milan di Silvio Berlusconi, ha ricordato il compianto Presidente al 'Corriere dello Sport' di oggi
Daniele Triolo Redattore 

Franco Baresi, vicepresidente onorario del Milan e capitano del primo ciclo del Diavolo di Silvio Berlusconi, ha parlato in esclusiva al 'Corriere dello Sport' oggi in edicola della scomparsa - a 86 anni - del suo ex Presidente. Ecco, dunque, le dichiarazioni di 'Kaiser Franz'.

Milan, Baresi ricorda Berlusconi con tanto affetto

—  

Su cosa ha rappresentato per lui Berlusconi: «E’ stato il papà di tutti, al di là che sia stato un grande Presidente, ma anche una persona molto sensibile, attento prima alla persona e poi all’atleta. Amato da tutti perché chi lo conosceva sapeva quanto fosse generoso. Con la sua empatia riusciva a coinvolgere tutti, se siamo riusciti a vincere tanto il merito è stato suo».


Sul ricordo più bello che porterà con sé di Berlusconi: «Ce ne sono tanti. La felicità che riuscimmo a dargli quando vincemmo la prima Coppa dei Campioni, vederlo così felice perché aveva ottenuto quello che desiderava più di ogni altra cosa. Noi all’inizio pensavamo che fosse un sogno invece abbiamo raggiunto un grande traguardo. Sicuramente è stata la prima cosa bella, essere riusciti a farlo felice».

Sull'episodio personale che vuole raccontare: «Un bel gesto nei miei confronti fu quando mi consegnò nell’ultima partita quel pallone d’oro, lì ci fu un altro segno di grande stima e riconoscenza verso la mia persona. Non avendolo mai vinto me lo consegnò lui. E’ un regalo che vale doppio per ciò che avevo fatto nei vent’anni di Milan».

Sul rapporto che aveva con Berlusconi sul piano umano: «C’è sempre stato un grande rapporto, sempre grande affetto nei miei confronti. L’ultima volta che parlò di Milan e dei suoi giocatori disse: “Baresi è super perché è un uomo leale e professionale”. Sono le parole che mi hanno riempito di più di orgoglio al di là delle vittorie con la squadra sul campo».

Sulla rivoluzione apportata da Berlusconi nel mondo del calcio quando nessuno gli credeva: «E’ stata la sua forza, dove ha iniziato e dove ha voluto portare qualcosa di suo ci è sempre riuscito. Per primo ci ha creduto e poi anche noi insieme a lui abbiamo cominciato a pensare di poter diventare la squadra più forte. Nel mondo del calcio è stato il fautore di tante cose, ha dato lustro al nostro movimento, in quegli anni tutti facevano dell’ironia, invece poi ha avuto ragione. Ha portato organizzazione e cultura del lavoro. Ha portato un gioco offensivo, ha scelto persone che erano in grado di portare in campo ciò che desiderava. Dagli allenatori, ai giocatori, ha dimostrato sempre una grande competenza».

Sull'aggettivo che tutti usano per descrivere Berlusconi, ovvero 'geniale': «Sì, condivido. È stato geniale e nessuno credo possa dire il contrario. Geniale e innovativo, merita tutti questi riconoscimenti perché era un personaggio unico in tutto quello che faceva».

Sul ciclo del Milan di Berlusconi che può essere irripetibile: «Un ciclo così lungo e vincente credo che sia irripetibile, anche perché il calcio è cambiato molto e sappiamo quante difficoltà ci sono adesso. Credo che lui rimarrà il Presidente più vincete e più importante della storia del calcio italiano, per quello che ha dato e vinto credo non sia replicabile».

Sull'ultimo saluto a Berlusconi: «Mi sento un po’ più solo, la sua mancanza è forte. Tutti gli aggettivi che stiamo usando in questi giorni sono giusti. Per me è stato un papà oltre che un grande Presidente». Milan, Furlani tenta il colpo a centrocampo >>>

tutte le notizie di