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INTERVISTE

Galliani a 360° su Monza-Milan e Berlusconi. E su Ibrahimovic rivela tutto

Monza-Milan intervista Galliani
Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza ed ex dirigente del Milan, ha parlato della gara e non solo a 'La Gazzetta dello Sport'
Daniele Triolo Redattore 

Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza ed ex dirigente del Milan per oltre 30 anni, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ha parlato, per l'occasione, della partita di questa sera all'U-Power Stadium ma non soltanto. Ecco, dunque, le dichiarazioni di Galliani.

Monza-Milan, parla Galliani alla 'rosea'

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Sull'effetto che fa ritrovare Zlatan Ibrahimovic da avversario per la prima volta: «Non parlo del nuovo ruolo di Zlatan. Non entro in dinamiche che non mi appartengono. E non voglio parlare dell’Ibra calciatore perché tutti conoscono la sua incredibile carriera. Voglio parlare dell’uomo. Un uomo che più generoso non si può. Onesto, leale, sempre disponibile. Un esempio? Se gli chiedo di registrarmi un video di saluto per qualche tifoso in difficoltà che mi esprime questo desiderio, dopo meno di un minuto l’ho ricevuto. Zlatan è una bella persona, penso alla sua umanità. Non è passato un giorno senza che facesse visita a Mino Raiola in ospedale».


Sull'arrivo di Ibrahimovic al Milan nel 2010: «In realtà poteva succedere molto prima, nel 2006. Ariedo Braida stava trattando gli ultimi dettagli, il contratto era pronto. Intervenne Calciopoli. Milan prima retrocesso e poi riammesso in A con 30 punti di penalizzazione. Nonostante la penalità siamo qualificati in Champions, ma ormai era tardi. Per gli stessi motivi Ibra stava lasciando la Juventus e in quelle condizioni l’Inter ci sorpassò. Il mio primo grande rimpianto».

Sulle modalità dell'arrivo di Ibrahimovic nel Milan con Galliani: «I grandi amori fanno giri immensi e poi ritornano. Nel 2009 Zlatan va al Barcellona per 70 milioni e mai avrei potuto pensare che dopo un anno volesse andarsene. Il merito fu del mio grande amico Mino Raiola che sapeva già tutto: mi piazzai a casa di Ibra finché con lui, moglie e figli non salimmo sull’aereo di Silvio Berlusconi diretto a Milano».

"Ho ricucito con Ibra perché è leale e trasparente anche quando si incazza"

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Sul ciclo in rossonero con lo svedese e sulla sua cessione al PSG nel 2012: «Insieme abbiamo vissuto due anni meravigliosi con un altro Scudetto. Nell’estate 2012 Ibra voleva restare al Milan e io lo confortai. Gli dissi che sarebbe rimasto, brindammo a casa mia con una bottiglia di Dom Pérignon. C’era anche Mino che come al solito aveva già capito tutto: “Tra due mesi ti vende”. Successe solo perché le circostanze non permisero altro. Non mi parlò per due anni, rapporti totalmente interrotti. Pensava lo avessi tradito e non lo accettava. Voleva rimanere al Milan e fu il mio secondo grande rimpianto».

Su come Galliani e Ibrahimovic hanno ricucito i rapporti: «Per il motivo che dicevo prima. Ibra è un uomo leale, trasparente anche quando si incazza. E il suo amore per il Milan era troppo grande. Oggi ci sentiamo, messaggiamo, non ha smesso di chiamarmi “capo”. Prima della partita staremo insieme io, lui e il Presidente Paolo Scaroni in una saletta dello stadio: cena con risotto monzese e ossobuco, sul menù ci siamo trovati a metà strada».

Galliani su Monza-Milan e l'essere avversari con Ibra stasera: «Questa è la partita di Silvio Berlusconi e Zlatan gli era vicino, avevano un rapporto stretto».

Sulla corte di Galliani per portare Ibrahimovic a Monza come giocatore: «Verissima, come giocatore o qualsiasi altra cosa. Il suo amore per il Milan è stato più forte».

Sul messaggio pubblico per Ibrahimovic: «Gli dico che lo amo. Io amo Zlatan Ibrahimovic. Punto».

Infine Galliani sulle emozioni che prova per questo Monza-Milan: «Tifavo Monza da bambino e poi sono tornato, con il Milan è stato un legame karmico. Ma ripeto è la partita di Silvio Berlusconi, non c’è giorno in cui non lo pensi. Se devo prendere una decisione mi chiedo cosa avrebbe fatto lui al mio posto. E’ stato il mio maestro di vita. Monza e Milan sono le due squadre che ha amato intensamente. A volte mi chiedeva: “Come siamo andati?” e non capivo a quale delle due si riferisse. Dal nostro primo incontro, era il primo novembre 1979, ho visto tante volte i suoi occhi brillare ma due volte più di altre. Il 24 maggio 1989, la prima vittoria del Milan in Coppa Campioni dopo il 4-0 alla Steaua Bucarest. La seconda il 29 maggio 2022 alle 23 e 12, il momento in cui il Monza vince a Pisa e conquista la prima storica Serie A». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Scadenza 2025, tutti i nomi sul taccuino di Moncada >>>

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