Intervistato dal canale ufficiale del club, Marco Van Basten, ex leggenda del Milan, ha parlato della sua gloriosa avventura in rossonero e svelato diverse curiosità in compagnia di altre due leggende del Diavolo, Frank Rijkaard e Ruud Gullit. Ecco, di seguito, tutte le sue parole.


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Milan, Van Basten: “Capello un vincente”. Poi svela alcuni aneddoti
Sul soprannome preferito: "Marcolino".
Sul calciatore a cui si ispirava da giovane: "Johan Cruijff".
Sul ricordo del primo giorno a Milanello: "Bellissimi campi, un grande terreno e si mangiava alla grande".
Sulla partita più bella in rossonero: "La finale a Barcellona contro la Steaua Bucarest".
Sul primo gol in rossonero che gli viene in mente: "I due gol nella finale contro la Steaua. Erano molto particolari".
Sull'esercizio che odiava di più durante gli allenamenti: "Il riscaldamento. Mi ricordo che dicevo sempre che era la prima parte a cui sopravvivere. Poi dopo cominciavamo con la palla e si faceva l'allenamento vero. Spesso c'era Sacchi che diceva 'si può toccare la palla solo una volta' e quello non era tanto divertente. Però era molto interessante".
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Sulla sua migliore qualità in campo: "La voglia di non perdere, la voglia di dover vincere e tutto ciò che ci vuole per farlo".
Sul suo peggior difetto in campo: "La concentrazione è importante. Quando la partita è difficile è diverso, ma quando le cose sono facili magari non c'era la concentrazione".
Sulla musica che ascoltava prima di entrare in campo: "Non sentivo tanta musica".
Su un coro della curva che ricorda: "C'era qualcosa con 'Marco salta per noi', avevano un tipo di canzone".
Sulla parola italiana preferita: "Era tutto un 'abbastanza'. Abbastanza bene, abbastanza buono, abbastanza forte".
Su chi era il più puntuale: "Credo io".
Su chi era il più competitivo: "Non lo so".
Su chi era il più forte: "Tutti e tre".
Una parola o una frase per descrivere Arrigo Sacchi: "Grande allenatore".
Una parola o una frase per descrivere Fabio Capello: "Vincente".
Una parola o una frase per descrivere Carlo Ancelotti: "Un grande amico".
Una parola o una frase per descrivere Silvio Berlusconi: "Per me il numero uno".
Sull'avversario che lo ha impressionato di più nel suo periodo al Milan: "Vierchowod. Era molto tosto, ma anche simpatico".
Sul cibo italiano preferito: "Tutto. Mangio ancora cibo italiano a casa con mia moglie".
Sul luogo di Milano preferito: "San Siro".
Su chi, tra i tre, era più attento al look: "Era Rijkaard senza dubbio".
Sul lavoro che avrebbe voluto fare se non fosse diventato calciatore: "Insegnante di ginnastica".
Sull'attività preferita fuori dal calcio: "Golf".
Sul rapporto tra i tre: "Sono sempre felice quando ho loro due vicino. Ci vediamo ancora, mangiamo insieme, giochiamo a golf. Viviamo tutti e tre ad Amsterdam. Parliamo di tutto, anche del Milan. Sono molto grato di aver fatto parte di una squadra forte che ha vinto così tanto".
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