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Milan, Tomori: “Scudetto? Molti non credevano in noi. È stato tutto pazzesco”

Fikayo Tomori Milan

Fikayo Tomori, difensore del Milan, ha parlato della conquista dello scudetto da parte dei rossoneri e degli insegnamenti di Stefano Pioli

Renato Panno

Fikayo Tomori, difensore del Milan, ha rilasciato un'intervista al 'Guardian' in cui parlato della conquista dello scudetto da parte dei rossoneri, degli insegnamenti di Stefano Pioli, ma anche della Nazionale italiana. Queste le dichiarazioni.

Una curiosità su Ibrahimovic: "Ibra ha detto: 'Ragazzi, se vinciamo, tenetevi pronti perché ci sarà da impazzire'".

Sullo scudetto: “Molte persone credevano che non ce l’avremmo fatta, ma alla fine abbiamo vinto lo Scudetto. Per noi è stata una dolce sensazione dimostrare a tutti che si sbagliavano. È stato tutto pazzesco, non ho mai visto prima d’ora festeggiamenti del genere, con così tante persone. Cinque chilometri di tifosi circa, ci sono volute però ore per farli. Non saprei descrivere, davvero… Pazzesco. A Milano mi sto divertendo e sono davvero felice, da quando sono arrivato sono stati tutti disponibili nell’aiutare ad ambientarmi. Voglio continuare a crescere, speriamo di poter costruire su quanto abbiamo fatto per vincere sempre di più. Volevo imparare in fretta l’italiano, ora parlo solo quello. Non è ancora perfetto, però così è più facile stare in uno spogliatoio. Ora capisco anche tutte le parolacce che sento!”

SuPioli: “Mi ha aiutato, spiegandomi il modo in cui vuole che difendiamo individualmente e di squadra. Ho imparato molto: in questo campionato gli arbitri fischiano molto di più e se vai in contrasto, devi conquistare il pallone. Devi affrontare adeguatamente gli avversari se sei aggressivo, devi restare in piedi e assicurarti di essere posizionato in maniera giusta. Parlo ogni giorno con Maldini, lui ci spiega le cose come collettivo. Quando è arrivata la chiamata del Milan, ero pronto a vivere qualcosa di diverso e non vedevo l’ora di partire”.

Sulla nazionale: "Se non vengo convocato, non penso: "Ah, che succede? A marzo non ero in preda al panico, ero solo concentrato sulle mie prestazioni e sull'aiutare il Milan. Ma da lì mi sono detto che se dovessi essere convocato, mi assicurerò di fare i passi necessari per rimanerci".

Sulla finale dell'Europeo vissuta a Milano: "Quando hanno pareggiato, avevo il viso coperto e non volevo guardare troppo in basso. Ma durante i rigori è stato difficile guardare. Ero vicino al Duomo e, in un certo senso, è stato bello vederli festeggiare. Ma in realtà non riuscivo ad andarmene abbastanza in fretta. Avevo sentito com'era l'Inghilterra mentre avanzavamo nel torneo; era una follia. Poi ho visto l'Italia festeggiare dopo la finale e questa è stata sicuramente una motivazione per me".

Sugli scherzi a Tonali e Florenzi post Macedonia: "Dopo l'eliminazione dell'Italia, c'erano Tonali e Florenzi e la gente portava la Macedonia al campo di allenamento. I giornali dicevano: 'Wow'. Ma la gente diceva: 'Beh, abbiamo perso contro una macedonia'. È stato preso come uno scherzo, ma è stato strano. Non si aspettavano di perdere". Milan, l'ormai ex United idea per la trequarti: le ultime news di mercato

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