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Leao: “Rinnovo, atto d’amore per il Milan. Vorrei giocare con Mbappé”

intervista Leao AC Milan
Rafael Leao, attaccante del Milan, ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport' dal ritiro rossonero negli Stati Uniti d'America: le dichiarazioni
Daniele Triolo Redattore 

Rafael Leao, attaccante del Milan, ha parlato - dal ritiro rossonero negli Stati Uniti d'America - a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le dichiarazioni del classe 1999.

Milan, le dichiarazioni di Leao alla 'rosea'

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Sul rinnovo del contratto con il Milan: atto d'amore o economico? "Un atto d’amore. Nella mia testa c’era già la decisione, ci ho pensato tanto, era solo una questione di timing, di scegliere il momento giusto. Prima del contratto, volevo andare in finale di Champions League … ma non ci siamo riusciti".


Sulla possibile idea di Leao di restare al Milan a vita: "Forse nel calcio di oggi è impossibile vedersi con la stessa maglia per una vita. Ho firmato per cinque anni, vuol dire che voglio stare qui. Il progetto è molto importante, ci sono molti giovani e la cosa più importante è che qui posso crescere ancora per arrivare al mio obiettivo: vincere molto".

Sugli obiettivi stagionali del Milan: "Dobbiamo vincere un trofeo. Dobbiamo allenarci e capire quello che vuole il mister per fare una stagione da grande squadra. Da quello che ho visto contro il Real Madrid, abbiamo squadra molto forte".

Su dove è meglio vincere, in Italia o in Europa: "Il sogno dello Scudetto l’ho realizzato, ora manca la Champions, il trofeo che tutti i calciatori vogliono vincere. In Italia comunque è difficile vincere perché ci sono tante squadre forti e in 38 partite non puoi mai perdere punti. Le coppe europee, nell'ultimo anno, hanno dimostrato che la A è un campionato forte".

Sulla nuova maglia con il numero 10 e il nome 'Rafa Leao' sulla schiena: "Sono orgoglioso di avere il 10 ma sarà ancora più bello giocare con la 10 a 'San Siro'. Mi piaceva tanto, come mi piace il 7 … ma il 7 è di Yacine Adli. Non sapevo se Brahim sarebbe andato via e Brahim è un mio amico. Quando ho sentito che doveva tornare a Madrid, ho chiesto il 10 alla società".

Sul paragone che fanno tra lui e Ruud Gullit: "Ho visto un paio di suo video, era fortissimo uno contro uno, veloce. Solo che non posso compararmi a un giocatore così, mi manca ancora molto per arrivare a quel livello".

Sull'arrivo del suo amico Noah Okafor in rossonero e la sua 'mediazione' nel farlo approdare a Milano: "Il Milan è un club storico, grande. Non è facile mostrare a tutti per che cosa sono qua, ma io di sicuro cerco di aiutare i ragazzi che arrivano".

Sulla migliore qualità di Christian Pulisic: "L’uno contro uno. Christian è un giocatore forte, può fare la differenza a destra e a sinistra. A sinistra ci sono io, dite? Beh, Christian può giocare qualche partita al posto mio …".

Sulla migliore qualità di Ruben Loftus-Cheek: "La forza. E’ potente, porta palla, è il giocatore che spingerà la squadra da dietro in avanti. In Serie A non c’è un giocatore come lui".

Infine, sulla migliore qualità di Tijjani Reijnders: "La bravura sulle palle inattive. Tijjani calcia bene, è forte nel passaggio. Il mediano per noi è importante per palleggiare".

Sull'impressione generale che ha avuto dai nuovi acquisti: "Molto forti. Quest’anno dal portiere all’attaccante siamo tutti forti. Sento che l’ambiente è top, possiamo fare una bella stagione".

Sulla possibilità che Leao possa fare 20 gol in Serie A con il Milan: "Sì, fare 20 gol è un obiettivo, anche se non me lo metto in testa. Se faccio le cose bene, arriverà perché lo scorso anno ci sono andato vicino e la squadra può aiutarmi ad arrivare a quella cifra".

Sul suo ruolo di leader nello spogliatoio: "Sì, mi sento sempre più leader, grazie alla fiducia dei compagni. Io non sono una persona che parla tanto ma sto cercando di farlo di più, di essere una voce, anche se penso che ci siano giocatori più bravi a parlare per la squadra. Quando sono arrivato, alcuni compagni mi hanno preso per mano, ora lo sto facendo io con i nuovi".

Sull'addio di Paolo Maldini al Milan: "E’ stata una sorpresa. Io sono venuto al Milan anche perché Maldini mi ha chiamato. E’ stato molto importante per me, mi ha aiutato dentro e fuori dal campo, ma la società ha deciso così. Forse ci vedremo in futuro".

Sulla cessione di Sandro Tonali al Newcastle: "Non mi aspettavo l’addio ma il club ha deciso così. Non è stato facile perché Sandro è milanista, ci ha aiutato a vincere lo Scudetto. Ha fatto il suo percorso al Milan, ora gli auguro il meglio".

Sulle chiamate di Zlatan Ibrahimović alla squadra: "Un compagno ha girato sul gruppo whatsapp della squadra un suo messaggio di forza: dice che tifa per noi ed è uno di noi. Forse ci vedremo presto".

Sul suo fisico sempre più scolpito: "Da tre anni ho capito che fare così è importante per evitare lesioni: il mio preparatore è con me in estate, poi viene a Milano e in Portogallo. Ora non sono ancora al 100% della condizione ma abbiamo fatto tanti allenamenti di corsa per arrivarci a inizio campionato".

Sulla possibilità di diventare papà: "Sì, voglio essere papà presto, anche se non me lo sono messo in testa. Quando arriverà, arriverà".

Sui suoi tatuaggi: "L’ultimo è qui sul polso sinistro, con i nomi del mio migliore amico e mio nipote più il segno dell’infinito. Sto pensando di farne uno per lo Scudetto vinto. E se lo rivinciamo magari mi tatuo le due stelle …".

Sull'artista con cui vorrebbe fare un disco: "Lil Baby".

Sull'attore con cui vorrebbe girare una pubblicità: "Will Smith".

Sulla star con cui fare una storia su 'Instagram': "Kevin Hart".

Sul giocatore con cui gli piacerebbe giocare: "Kylian Mbappé". Milan, Moncada ci prova per un altro attaccante >>>

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