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Milan, Plizzari: “Devo meritare di essere qui ogni giorno”

Alessandro Plizzari

Bellissima intervista a Plizzari, in cui il giovane portiere del Milan ha ripercorso la propria crescita in rossonero. Ecco le sue parole.

Stefano Bressi

Cresciuto nel Milan, arrivato in prima squadra, ha esordito e ora aspetta quello nelle competizioni ufficiali, Alessandro Plizzari, portiere classe 2000. Intervistato dai canali ufficiali del Milan, ha parlato di tantissimi argomenti. Nel video su YouTube anche gli interventi al primo allenatore, ai genitori, al fratello, al migliore amico e non solo.

Queste, intanto, le parole di Plizzari: "Il primo giorno a Milanello è stata una grande emozione. C'erano Diego Lopez e Abbiati, ho fatto con loro il primo allenamento. Rientravo da un infortunio. Gli allenatori dei portieri mi hanno detto di andare da loro, poi ho visto che allenavano Diego Lopez e Abbiati e non sapevo dove andare. Poi sono andato ed è iniziato tutto. Un'emozione incredibile la prima volta a Milanello. Quando entri qui, entri in un'atmosfera in cui devi dare tutto perché è un privilegio. Devi meritartelo e dimostrarlo ogni giorno. Non puoi dare per scontato nulla. Il privilegio va mantenuto con sacrificio e dedizione. Ero talmente piccolo che ero incosciente, non mi rendevo conto del progresso. Ho vissuto con gioia e felicità, senza rendermi conto dell'importanza. Forse è stata la mia forza, perché l'incoscienza ti fa fare cose che non faresti mai. Ho bei ricordi e ogni tanto guardo qualche foto. Anche all'esordio ero piccolo e incosciente. Mi ricordo che Montella mi ha detto di andare a scaldarmi e capisci che stai facendo un passo importante. Dovevo controllare il fiato e l'emozione. Poi sotto la pioggia, prima palla toccata e mi sono sciolto. Mi ricordo che ho fatto una parata e dico la verità, non mi sono accorto di averla fatta. Era un sogno e sembrava lo fosse ancora. Poi l'ho vista sul telefonino e ho capito che ero davvero io. Poi capisci dove sei, avevo 16 anni. Ho iniziato a maturare e capire determinate cose da fare e non fare, che capisci col tempo. La dedizione al lavoro, la passione e l'umiltà che ti porta lontano, ma soprattutto i sacrifici. Le cose che mi hanno insegnato al Vismara: essere una persona, matura ed educata. Da lì è iniziato tutto. Quando entri qui capisci che sei forse nel club più importante al mondo. Io mi dico che devo meritarmelo e lavorare al 100%. Le realtà sono diverse, dalla Serie A alla Serie B, da Milano a Terni. Devi svegliarti per forza perché sennò la gente ti mangia. Sono andato giovanissimo e la vivevo sempre con incoscienza. Poi ho capito dov'ero e che dovevo essere sgamato. Devi sapere come comportante in ogni situazione. Anche fuori dal campo sei un esempio e sei fai una cosa brutta resti quello. Devi stare attento a tutto. Io sono ancora all'inizio, devo dimostrare molto. Siamo solo all'inizio di un percorso. Mi sento al punto di partenza. Ho voglia di giocare, di realizzare sogni. Giocare nel Milan. Il mio domani è domani mattina quando vengo ad allenarmi e meritarmi di stare qui. Se pensi al futuro perdi di vista il presente. Giorno per giorno, sempre al massimo. A Livorno è stata una situazione difficile per tante cose che ormai sono passate, ma mi hanno fortificato. Sono andato lì senza barba e sono uscito con la barba. Quell'esperienza mi ha fatto crescere come uomo. È iniziata la pandemia, vivevo da solo. Momento complicato per squadra e mondo. Ne sono uscito bene personalmente penso. Reggio Calabria fantastico, la gente, ho conosciuto persone che quando ero positivo mi ha aiutato con la spesa perché non si poteva uscire. Purtroppo sono stato male, ma anche lì sono uscito più forte. Conosciuto gente favolosa, calda, compagni di squadra favolosi. Anche dirigenti. Il sole di Reggio mi ha lasciato tanto. Ancora adesso ho amicizie lì. Sono fiducioso sui portieri italiani. Anche nella mia annata ci sono portieri bravissimi. Anche i più giovani sono molto bravi. Sono fiducioso. C'è molta dedizione anche tra i mister per far crescere i ragazzi. Tanti portieri mi hanno aiutato, io ho rubato sempre qualcosa a qualcuno facendolo diventare mio. Bisogna essere una spugna e assorbire il più possibile. Sono stato fortunato, sempre bei rapporti con altri portieri. Sono anni importanti per noi giovani quelli del prestito e qualsiasi sia la categoria capisci cosa significa stare con i grandi. Giochi e prendi fiducia o vivi crisi e non devi abbatterti. Bisogna sempre reagire più forti di prima e i prestiti mi hanno aiutato molto. Non mi sarei mai immaginato di essere qui. Chi sta iniziando ora deve divertirsi e pensare che ogni cosa sia possibile". Queste, intanto, le notizie più importanti di oggi >>>

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