INTERVISTE

Pioli: “Leao, migliora ancora con noi. De Ketelaere punta? Ci può stare”

Daniele Triolo

Stefano Pioli, allenatore del Milan, ha parlato a 'Sky Sport' al termine del ritiro dei rossoneri a Dubai (UAE). Ecco le sue dichiarazioni

Stefano Pioli, allenatore del Milan, ha parlato a 'Sky Sport' al termine del ritiro invernale dei rossoneri a Dubai (UAE). Ecco, dunque, le sue dichiarazioni integrali.

Milan, così Pioli ai microfoni di 'Sky Sport'

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Sul ritiro: "Sono stati dieci giorni molto importanti. Dopo una sosta di 17-18 giorni, avevamo ripreso a lavorare a Milanello, dove abbiamo insistito un po' di più sul volume del lavoro. Questo periodo invece ci è servito per rivederci, per stare insieme ed avere dei focus su alcune situazioni di gioco sulle quali abbiamo lavorato. Ci siamo dati un obiettivo per cercare di ripartire su certe situazioni in maniera ancora più chiara e precisa. Quindi è stato un momento di lavoro nel quale abbiamo ritrovato i nostri ritmi giocando partite difficili, che ci hanno aiutato. Soprattutto le difficoltà ci aiuteranno a crescere e a capire dove la nostra lente di ingrandimento dovrà cadere. Quindi è stato sicuramente un ritiro molto utile e un momento molto importante perché cercheremo di arrivare alla ripresa della stagione con ancora più convinzione, forza e fiducia. I giocatori che sono qui a lavorare lo hanno fatto con grandissima disponibilità".

Sulla stagione del Milan: "Io rimango convinto della qualità dei miei giocatori. Al completo siamo una squadra forte e competitiva per cercare di vincere ogni singola partita, sapendo che il livello si è alzato. I nostri competitor sono molto forti, il Napoli soprattutto sta dimostrando di avere una qualità incredibile. Chiaramente se il Napoli manterrà questo livello credo che farà più di 100 punti e a quel punto bisognerà solo fargli i complimenti, ma io credo che il nostro obiettivo sia quello. Spesso mi chiedono del mercato di gennaio, ma il nostro mercato di gennaio sarà recuperare i giocatori infortunati. Al completo questa squadra è forte: ha le qualità, la volontà e la determinazione per giocarsi tutte le proprie possibilità nelle competizioni in cui siamo ancora in corsa. Il nostro obiettivo è vincere qualcosa e abbiamo ancora quattro competizioni sulle quali focalizzarci".

Sulla Champions League: "È la nostra casa e, se alleni il Milan, non puoi non pensare che l'obiettivo sia quello di tornare protagonisti proprio lì. Supereremo certi step solo se alzeremo il nostro livello. E così dovrà essere contro il Tottenham".

Se è più difficile vincere lo Scudetto o la Champions: "Il campionato lo vince chi lo merita, in Champions invece servono qualità e anche fortuna, che ti aiuta in certi episodi".

"De Ketelaere, valutazioni affrettate ..."

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Su Charles De Ketelaere: "Quando alleni ragazzi così giovani secondo me l’importante è la base. Non c’erano dubbi sul fatto che Sandro Tonali o Rafael Leao avessero il potenziale per diventare dei grandissimi giocatori. La cosa più difficile, quando alleni ragazzi così giovani, è prevedere quando scatterà nella loro testa qualcosa che permette loro di raggiungere quei livelli. Vale anche per De Ketelaere, nessuno ha dubbi sulle sue qualità o sul suo potenziale. Continuo a pensare che stiamo facendo tutti delle valutazioni troppo affrettate: il nostro è un gruppo in cui tutti siamo a disposizione per cercare di far capire le situazioni e per cercare aiutare dei giocatori che hanno bisogno di tempo per inserirsi e per capire le cose. Starà a me adesso aspettarlo e capire quando accelerare".

Sul periodo del giocatore belga: "Spesso le apparenze possono ingannare: lui è un ragazzo semplice, sereno, ma chiaramente non può essere immune da certe pressioni. Le pressioni che sta vivendo qua probabilmente nel suo vecchio club non le aveva, ma anche questo fa parte del percorso di crescita, soprattutto mentale, di un giocatore. Ad un giocatore giovane serve sempre una crescita prima mentale e poi tecnica. Io posso solamente dire che vedo un ragazzo molto felice e molto sereno".

Su De Ketelaere punta: "Ci può stare, anche pensando alle prossime partite, quando incontreremo difese a schierate a cinque".

"Ibrahimovic ha un'intelligenza superiore"

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Su Leao: "Era inaspettato che venisse qui a salutarci e questo ci ha fatto molto piacere, testimonia che i ragazzi stanno bene insieme. Abbiamo un gruppo variegato che più variegato non si può, arrivano da tutte le zone del mondo e hanno culture e abitudini diverse, ma hanno trovato il modo di stare bene insieme. Rafa è contento, disponibile e sereno, lo vedo molto positivo e finché vedo i miei giocatori così non posso che essere soddisfatto. È senza dubbio una cosa positiva per il nostro futuro. Credo che abbiamo fatto tanto insieme con tutti i giocatori, ma credo che nessuno di noi abbia ancora veramente toccato il massimo del proprio potenziale. Rafa ha fatto un percorso di crescita incredibile, sempre con la mente in crescendo, ma ha ancora tante cose su cui può lavorare con ancora più qualità e intensità. Chiaramente farlo con noi, dove conosce tutte le situazioni, di sicuro lo può agevolare".

Su Zlatan Ibrahimovic: "Credo che lui abbia un’intelligenza superiore e che si sia saputo calare in una realtà che non aveva mai vissuto prima. Quando Zlatan è arrivato, il Milan non era una squadra che si pensava potesse vincere il campionato. Lui ha avuto l’intelligenza di capire i modi e i tempi in cui intervenire, con durezza quando era il momento di essere duri ma anche con comprensione quando bisognava aiutare i compagni. Zlatan è solo positivo per noi. Lui non ha mai la pancia piena, questa è stata sempre la sua mentalità e la sua forza. Vuole sempre qualcosa in più da sé stesso e facendo così riesce sempre a pretendere qualcosa in più da chi gli sta vicino. Qualsiasi cosa farà, speriamo che tra poco possa tornare a giocare, cercherà di ottenere sempre il massimo e anche qualcosa in più perché è questa la sua mentalità. I campioni sono campioni nella testa, hanno l’ossessione di ottenere il massimo da qualsiasi cosa. Lui si sveglia la mattina per fare di tutto affinché possa ottenere il massimo dalla sua giornata in qualsiasi momento. Quando è focalizzato su una situazione, ci va dentro a cento all’ora e non si ferma fin quando non ha ottenuto il suo obiettivo".

Su Theo Hernández e Olivier Giroud: "Ho tifato per Olivier e Theo, so quanto possa essere importante per un giocatore vincere un Mondiale. Giroud l'aveva già vinto, per Theo era la prima vera grande esperienza internazionale con la sua Nazionale ed è chiaro che quando arrivi in finale ti rimane la delusione di non aver vinto. Però ci siamo sentiti questa notte e loro devono essere orgogliosi del percorso che hanno fatto. Giroud ha dimostrato di essere quel campione che tutti quanto conosciamo, non solo dal punto di vita tecnico ma anche per lo spessore umano, mentre Theo ha dimostrato quello che io e Paolo Maldini continuiamo a dirgli da tempo, ovvero che può diventare e sta diventando il terzino sinistro più forte del mondo".

Chi è meglio tra Lionel Messi e Diego Armando Maradona: "Ci sono tre leggende nel calcio: Pelé, Maradona e Messi, ma sono tutti legati ad epoche diverse".