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MILAN-MONZA

Milan-Monza, Brocchi: “Berlusconi stimolava come nessun altro. Su Pioli…”

Christian Brocchi, ex centrocampista del Milan (getty mages)
Christian Brocchi, doppio ex della sfida, ha rilasciato alcune dichiarazioni in vista del match tra Milan e Monza
Fabio Barera Redattore 

Christian Brocchi, doppio ex della sfida, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport' in vista del match tra Milan e Monza, in programma oggi alle ore 12:30 allo stadio 'San Siro'. Ecco, dunque, tutte le sue parole.

Monza-Milan, Brocchi: "Il Diavolo senza Leao è un'altra cosa"

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Sull'esperienza in Serie C: "In Serie C ho sentito la stessa pressione che avevo al Milan, ma in Serie A. Eravamo la squadra da battere".


Sulla sua esperienza in panchina nel 2016: "Fui vicino a subentrare anche l’anno precedente. Anche se non avevo costruito io la squadra, Berlusconi puntò su di me. Era impossibile dire di no. Avrei preferito partire dall’inizio invece che a stagione in corso, dico la verità, soprattutto perché se la proprietà non fosse cambiata sarei rimasto anche nel 2016-17. Resta l’orgoglio di aver allenato la squadra della vita e di aver giocato una finale di Coppa Italia a testa alta, perdendo ai supplementari contro una Juve che dominava. Nella ripresa entrarono Morata e Cuadrado…".

Sull’influenza di Carlo Ancelotti: "Io mi rivedo in lui a livello caratteriale. Non sono uno da sceneggiata, non do calci alle bottigliette e non sbraito per farmi notare. Ancelotti mi ha insegnato molto, se non tutto, così come Prandelli".

Su chi avrebbe potuto giocare con Carletto: "Non amo fare paragoni, ma dico Theo e Leao".

Su Rafel Leao: "Nulla, a mio avviso. È il suo modo di giocare che ti porta a pensarla così, ma in realtà è la sua forza. Il Milan senza Leao è un’altra cosa. Certo, va detto che all’epoca quando Kakà non era in giornata c’erano Seedorf, Pirlo, Sheva, Inzaghi. La luna storta si notava meno".

Su Stefano Pioli: "E’ stato un fenomeno ad aver ricostruito il Milan, aiutato anche da Maldini e Massara. Ora le aspettative si sono alzate, sono arrivati dieci giocatori nuovi e questo può aver inciso. Ma il problema non è lui".

Sugli infortuni: "Di sicuro hanno pesato".

Sul ricordo di Silvio Berlusconi: "Non ho mai incontrato un’altra persona in grado di stimolarti tanto quanto lui. Aveva l’arte di riuscire a farti guardare il più lontano possibile. Ricordo le nostre cene ad Arcore e le chiacchierate sul Milan. Quando vincevamo, lui e Galliani erano come noi. Volevano ridere e scherzare. La vera forza la vedevi dopo le sconfitte, perché riuscivano a tirar fuori una forza che nessuno pensava di avere". LEGGI ANCHE: Milan-Monza, le probabili formazioni. Le ultime sulle scelte di Pioli

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