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INTERVISTE

Maldini: “Buone possibilità di accordo con Leao. Su De Ketelaere …”

intervista Maldini AC Milan
Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport' durante il 'Festival dello Sport'. Ecco le dichiarazioni

Daniele Triolo

Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, ha parlato in esclusiva a' La Gazzetta dello Sport' in occasione della sua ospitata al 'Festival dello Sport' di Trento. Ecco qui di seguito, dunque, le dichiarazioni di Maldini.

Milan, le dichiarazioni di Maldini su presente e futuro dei rossoneri

Sulle immagini che gli tornano in mente pensando allo Scudetto 2022: «Il giorno di agosto in cui ho firmato per il Milan. I momenti di difficoltà, in cui non mi sentivo né pronto né adeguato. Poi l’ultima partita e la festa in piazza Duomo».

Sul rinnovo di Rafael Leao: «Leao ha una situazione difficile che deriva dal passaggio al Lille, questo lo sta condizionando molto e ha fatto sì che i nostri interlocutori spesso siano cambiati. Rafa però è grato a noi e a me interessa quello che ci dice lui. Rafa capisce che il percorso nei prossimi anni deve essere al Milan, lo capisce e ce lo dice. Poi ci sarà una trattativa ma noi sappiamo che i giocatori forti vanno pagati per il loro valore. Se la squadra crescerà ancora, Leao avrà tutto per competere al massimo. Poi certo, non esiste un incedibile per tutte le squadre del mondo. Buone possibilità di trovare un accordo con lui e lo Sporting? Sì, con lui sì. Con lo Sporting Lisbona noi non c’entriamo nulla».

Sul perché il Milan ha puntato su Charles De Ketelaere: «A dire la verità, noi abbiamo provato a prendere Sven Botman. In quel caso, per la trequarti avremmo virato su un prestito. L’idea era non prendere giocatori medi, noi dobbiamo prendere giocatori di grandissima prospettiva e Charles è uno di loro. Dobbiamo aspettarlo ma abbiamo pochissimi dubbi su di lui. È forte da tanti punti di vista, è 1.92, è forte di gambe, è forte di testa, ha caratteristiche di altissimo livello».

Sulle condizioni di Zlatan Ibrahimovic: «Al rinnovo, gli abbiamo detto subito che deve considerarsi un calciatore al 100%. Ha un po’ questa ansia di dover smettere ma deve stare tranquillo, la vita gli ha sempre sorriso. Cosa farà, dopo, nella vita? Farà Zlatan. Punto. Quello è il suo ruolo».

Su Olivier Giroud: «Giroud è un campione. Ha vinto un Mondiale, è esemplare, umile, lavora duro. E nei momenti difficili, chi viene fuori? Il campione».

Sulla coppia dirigenziale con Frederic Massara: «Ricky ha la mia età e una visione diversa dalla mia. È un grandissimo conoscitore di calcio e un grandissimo lavoratore, condivide i miei principi della vita. Viviamo in simbiosi, siamo una coppia di fatto».

Sul giocatore per il quale hanno 'litigato': «Vi faccio un esempio diverso: Simon Kjaer. A me piaceva ma non lo conoscevo nei dettagli, invece lui ha insistito davvero molto per prenderlo».

Su un calciatore per il quale Maldini e Massara hanno detto 'no' ad una squadra straniera: «Beh, c’è stato un “non vi presentate neanche”. Per Theo? Lo avete detto voi … Beh, non solo per lui, anche per altri. Se poi si presenteranno, vedremo: i più forti vorremmo tenerli, non abbiamo bisogno di cedere, ma gli incedibili non esistono più».

Sul messaggio mandato a Gordon Singer nel Natale 2021, quello in cui Maldini diceva che il Milan avrebbe vinto lo Scudetto: «C’era una idea da trasmettere, l’idea che potevano vincere. Io sono un grande sognatore. A Natale non avevamo budget, poi la Juve ha preso Dusan Vlahovic, l’Inter Robin Gosens e allora un piccolo budget è spuntato. Io allora ho detto “non lo voglio, siamo forti così”. La cosa bella dello Scudetto scorso è questa, tutti sono stati protagonisti, anche Ciprian Tatarusanu e mio figlio Daniel. Nessuno è rimasto a margine, grazie anche a Pioli che in questo è veramente fantastico».

Paolo Maldini AC Milan derby Milan-Inter 3-2 Serie A 2022-2023

Su Stefano Pioli nel privato di Milanello: «Di lui non conoscevo la carica, l’energia che sprigiona. E’ incredibile. Non prende alibi, è un leader nato, ci diciamo le cose e allora discutiamo, litighiamo, Stefano è un sanguigno».

Su che tipo di personaggio sia Gerry Cardinale: «Gerry ha energia e ascolta, questo mi piace molto. L’idea trasmessa è di continuità tra Elliott e RedBird, che ha preso un club risanato e adesso dovrebbe riuscire a risalire verso obiettivi più grandi».

Sulle promesse di Cardinale: «Io non ho promesse, ma posso farne una: non andremo mai oltre i limiti economici. Per competere, dovremo aumentare i nostri ricavi e il nostro monte ingaggi. In questi tre anni i ricavi sono molto aumentati, è normale che ora si debba andare anche a investire. Siccome si parla di continuità tra proprietà, è arrivato il momento, con gradualità, di rispettare il progetto che prevede un incremento dello sforzo economico in base ai ricavi. Non faremo niente che non sia nelle nostre possibilità economiche. La ventesima della Premier ha budget superiore al nostro, noi abbiamo storia e più idee».

Su Silvio Berlusconi, ex Presidente rossonero, che si fa ancora sentire: «Mi ha chiamato ultimamente per consigliarmi un acquisto, ma non vi dirò mai quale … Spesso chiama Pioli e la cosa che consiglia più spesso è non giocare troppo col portiere, cosa che noi facciamo. Quando Mike Maignan rilancia a 80 metri e facciamo gol, dice “avete visto?»”.

Su Adriano Galliani: «Galliani è milanista, ma milanista milanista. Vi racconto questa: quando l’arbitro non ci ha dato quel gol con lo Spezia, dopo 15 giorni è andato ad arbitrare il Monza. Entrato in spogliatoio, Galliani lo ha travolto: “Ma come si permette?”. Negli anni io e Galliani abbiamo avuto qualche incomprensione ma ora il rapporto è fantastico. La nostra era una visione un po’ miope di chi fosse l’altro, ora devo dire che è un grandissimo dirigente. Lunga vita a Galliani».

Sulle notti europee di primavera: «La voglia c’è: siamo il Milan e la storia parla per noi. Siamo più forti del 2021 anche se no, non siamo pronti ad arrivare sempre in semifinale o finale. E’ un discorso matematico: se hai ricavi di un certo tipo, arrivi a un certo risultato».

Sul nuovo stadio con l'Inter: «Non è un problema condividere lo stadio. San Siro è pieno di ricordi per me e i milanisti ma la domanda è un’altra: vogliamo vivere di ricordi o creare qualcosa di nuovo?».

Sul ruolo di Maldini nel Milan: «Mi sento un garante del tifoso, lo sento più di tanti altri e sì, è questo che mi piace del mio ruolo». Milan, le news più importanti di domenica 25 settembre 2022 >>>

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