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Milan-Liverpool 2007, Oddo e Inzaghi: “Ecco i nostri ricordi”

Massimo Oddo e Filippo Inzaghi (credits Getty Images)

MILAN NEWS - Massimo Oddo e Filippo Inzaghi, in un'intervista uscita sull'app ufficiale del Milan, hanno parlato della Champions League vinta ad Atene nel 2007

Renato Panno

MILAN NEWS - Massimo Oddo e Filippo Inzaghi, in un'intervista uscita sull'app ufficiale del Milan, hanno parlato della Champions League vinta ad Atene nel 2007. Le dichiarazioni:

Inzaghi: "Al telefono Berlusconi mi disse che in finale avrei fatto doppietta. Io ci credo sempre, ma viste le mie condizioni fisiche facevo un po' fatica a pensarlo anche perché non sapevo nemmeno se avrei giocato. Gilardino stava bene dopo il gol contro il Manchester. Fu una bella iniezione di fiducia".

Oddo: "La motivazione più grande che mi ha fatto arrivare al Milan è stata la Champions. In campionato abbiamo tentennato, il Milan ha puntato forte su di me nonostante Cafu. In Champions ho sempre giocato ed è stata un'emozione bellissima alzare la Coppa dopo soli sei mesi dal mio arrivo".

Inzaghi: "Dormivo da solo, ero insopportabile, le mie vigilie erano infinite. Preferivo così. Dopo la cena della vigilia ci siamo alzati a bere il caffè, andammo su una terrazza, Ancelotti mi disse: 'Pensi davvero di non giocare? Giochi tu'. Cercò di darmi fiducia, perché pensava che potesse succedere qualcosa".

Oddo: "Fece la stessa cosa con me il giorno prima. Sapeva che c'era tensione, capiva che alcuni giocatori avevano bisogno di sentirsi dire che avrebbero giocato. Da quel momento la concentrazione è partita a mille".

Inzaghi sulla punizione del gol: "Non l'avevamo studiata in allenamento. Era un mio posizionamento. Anche con l'Empoli feci un gol simile su una punizione di Shevchenko. Facevo finta di fare il blocco in barriera ma il mio intento era quello di andare sulla respinta del portiere.Non pensavo mi colpisse, pensavo di andare su Reina".

Oddo: "Ci sono state difficoltà iniziali in difesa, noi abbiamo pagato un po' l'emozione soprattutto dei giocatori che avevano giocato a Istanbul. Non è stata una bellissima partita, ma eravamo concentrati e l'abbiamo gestita abbastanza bene".

Inzaghi: "Ambrosini dà la palla a Kakà, in quel momento ho pensato potesse portarla e imbucarmela. Se Carragher fosse venuto con me non mi avrebbe facilitato ma lui ha provato a fare il fuorigioco, lì hai poco tempo per pensare e decisi di spostarla e tirare. Rivedendola Reina era stato bravo, non era andato giù subito, ma gli è passata sotto il braccio e poi dopo ricordiamo molto bene cosa successe, l'esultanza l'ho vista tante volte e sono andato fuori di testa".

Inzaghi: "Era una partita in cui non stavo bene, il destino mi aveva dato la stessa partita di due anni prima dove non avevo giocato per infortunio. A 34 anni è stato bellissimo fare doppietta e mi è passato tutto davanti. Quell'esultanza è stato frutto di tutte queste cose".

Oddo: "La grande forza mentale dei miei compagni l'ho vissuta nei momenti prima della partita. In quelli che avevano vissuto la finale di Istanbul io leggevo nei loro sguardi la convinzione che avremmo vinto quella partita. Un po' di paura c'è stata, ma diciamo che in quel momento la voglia di vincere era talmente forte che in quei pochi minuti abbiamo dato qualcosa in più".

Inzaghi: "Sono stato io a fare fischiare prima la fine della partita (ride, ndr). Ho visto gli incubi di due anni prima. Ho pensato che la doppietta potesse essere inutile. Se fosse stato così sarei rimasto ad Atene. Quei due minuti e mezzo sono stati interminabili, il guardalinee mi avrà richiamato dieci volte".

Oddo: "Una gioia talmente grande, doppia per me, perché proiettato da poco nel mondo Milan e dopo 4 mesi ho vinto una Champions. Non sei preparato per festeggiare, la concentrazione è così alta che non ci pensi. L'immagine più bella è il momento in cui Paolo alza la Coppa. Un ricordo preciso, quello che è successo dopo ricordo poco"

Inzaghi: "Dico sempre che per 10 notti non ho dormito perché pensavo fosse un sogno. Mi ricordo che nei festeggiamenti mangiai un gelato che non mangio mai, questo vuol dire che non sapevo nemmeno cosa facevo. Non vedevo l'ora di tornare a Milano per sfilare con il pullman scoperto e poi andare allo stadio".

Inzaghi: "La prima cosa che mi viene in mente è l'esultanza di Galliani. Quela sera volevo dormire con la Champions ma Galliani se ne impadronì e non ci riuscii".

Oddo: "Mi ricordo l'abbraccio con Galliani che mi disse 'è valsa le pena comprarti'. Io gli dissi che ogni anno doveva comprare un giocatore della Lazio perché nel 2003 comprò Nesta e vinse di nuovo la Champions. Lui ti dà timore ma quando festeggia cambia, si disinibisce, un po' dottor Jekyll e Mr Hide.

Inzaghi: "Io gli dissi di comprare Oddo perché crossava bene e lui lo comprò (ride, ndr)".

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