INTERVISTE

Milan-Inter, Crespo: “Leao fa paura. Ma il mio cuore è per Lautaro”

Daniele Triolo

Hernán Crespo, ex attaccante di Inter e Milan, ha parlato della finale di Supercoppa Italiana di domani e non soltanto. Le sue dichiarazioni

Hernán Crespo, ex attaccante argentino di Inter e Milan, ha parlato della finale di Supercoppa Italiana e non soltanto a 'Tuttosport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni sulla partita in programma domani alle 20:00 ora italiana a Riyad (Arabia Saudita).

Milan-Inter e tanto altro: le dichiarazioni di Crespo a 'Tuttosport'

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Su Milan-Inter di domani: "È una partita secca e, come tutte le finali, non c'è una vera favorita. Quindi non c'è una formula magica per dire 'si vince così'. Oltretutto, sarà pure un derby e chi perde avrà lasciato la coppa alla sua storica rivale".

Su cosa conterà di più tra condizione fisica e aspetto mentale per vincere la Supercoppa: "Oggi pesa di più l'aspetto mentale. È vero che diversi giocatori arrivano dal Mondiale, ma tutti gli altri hanno riposato e svolto una buona preparazione. Secondo me le squadre sono sullo stesso livello. Entrambe avranno pressioni importanti, ma chi avrà più fame di successo tra chi ha vinto lo Scudetto e vorrà difendere la supremazia, e chi l'ha perso e vorrà dimostrare di non essere da meno, prevarrà".

Sulla Supercoppa che può salvare la stagione di Milan o Inter: "Ricordo che ai miei tempi vincere la Supercoppa, soprattutto all'Inter o al Milan, era l'ultimo obiettivo. Però ricordo altrettanto bene l'espressione di Adriano Galliani quando il Milan ha vinto nel 2016 in Qatar la sua ultima Supercoppa Italiana contro la Juventus. In quel momento storico quel trofeo era molto importante per il Milan e credo che quella di domani a Riyad abbia delle similitudini per entrambe le società. Come a dire 'intanto mettiamo un trofeo in bacheca, poi si vedrà'".

Su Olivier Giroud: "Non si discute, però lo ringrazio per la finale contro l'Argentina. Ovviamente scherzo. Per me Giroud è un trascinatore, è uno dei leader del Milan. Senza Zlatan Ibrahimović è stato decisivo, ha segnato i gol Scudetto. Ora forse è stanco, ma anche senza fare una gara eccelsa a Lecce è stato determinante con l'assist per Davide Calabria. Giroud è uno costante: dove va, segna. E quando manca si sente, perché Divock Origi finora non ha reso, Ante Rebić è spesso infortunato e Ibra non è ancora tornato".

Su Edin Džeko: "Un signor giocatore, mi è sempre piaciuto. Si è presentato all'Inter come rimpiazzo di Romelu Lukaku, ma ha sempre fatto il suo. Simone Inzaghi ha più ricambi. Basti pensare che senza il belga può schierare davanti uno come Džeko".

Su Rafael Leão: "A campo aperto fa paura. Anche a Lecce, senza giocare chissà quale partita, è stato determinante. Non sarà un giocatore che incide per 90', ma quei cinque-sei spunti a partita devastanti. Chissà perché il Portogallo lo ha sfruttato così poco al Mondiale".

Su Lautaro Martínez: "Il mio cuore è per Lautaro, ovviamente. Aver fatto parte del gruppo che ha vinto il Mondiale per lui si rivelerà fondamentale. Purtroppo in Qatar non è stato il vero Lautaro, non stava bene fisicamente. Ma secondo me non ha fatto male. Ha trovato sulla sua strada uno straordinario Julián Álvarez. Io sono stato attaccante e so come va la vita: in Qatar la palla non voleva entrare. Ora tre partite all'Inter, tre mezze occasioni e tre gol".

Su Romelu Lukaku: "Il discorso su Romelu è semplice. Il suo problema sono stati gli infortuni. Se sta bene, non c'è gara in Serie A. Io infatti non ho ancora visto in Italia un difensore che possa sostenere fisicamente il duello con lui".

Su Charles De Ketelaere: "Lui era così anche in Belgio. Non è che fosse un giocatore estroso e grintoso. Ha le qualità per fare la differenza, ma deve avere pazienza. Sapendo che il Milan ha stima in lui e gli ha fatto un contratto di cinque anni, non di sei mesi. In Italia è dura, ma il Milan ha già dimostrato di saper aspettare i talenti in cui crede. L'importante è che creda di farcela anche lui".

Sulla squadra favorita per vincere la Supercoppa: "Impossibile dirlo, è una lotteria. Da allenatore direi una sola cosa ai miei giocatori: date tutto sul campo per non avere rimpianti. Da ex giocatore e spettatore, spero di vedere una partita aperta, che lasci spazio al talento dei giocatori in campo. Personalmente impazzisco per Sandro Tonali e Nicolò Barella". Mercato Milan, Pioli: "Questa è una bomba". La rivelazione del mister >>>