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Milan-Genoa, Pioli: “La colpa è solo nostra. Rangnick? Non sono preoccupato”

Stefano Pioli, tecnico del Milan (credits: GETTY Images)

Stefano Pioli, tecnico rossonero, ha commentato ai microfoni di 'DAZN' la sfida Milan-Genoa, recupero della 26^ giornata di Serie A giocatosi a San Siro

Alessio Roccio

NEWS MILAN - Deludente. Il Milan di ieri pomeriggio contro il Genoa è stato davvero deludente. I rossoneri non giocavano da due settimane e arrivavano dalla discussa e contestata gara pareggiata contro la Fiorentina, ma la reazione è stata scialba e senza mordente, quasi come se la squadra fosse stata inevitabilmente travolta da ciò che è accaduto in settimana. Lo stravolgimento dirigenziale non è passato inosservato e indolore, nonostante Ivan Gazidis abbia parlato coi calciatori nei giorni scorsi.

Il futuro è tutto un punto di domanda, ma quello che conta ora è il campo e Stefano Pioli lo sa bene: "Credo che Ibra si sia abbassato tanto, troppo, ma è successo nel primo tempo. Rafael Leao doveva stare più vicino ad Ibra, ma non sempre ha tenuto la posizione giusta. Tante volte siamo stati costretti a giocare su Ibra, e ci volevano sponde e giocatori vicini. L’innesto di Leao andava in quella direzione, ma non sempre ci sono state posizioni e sponde adatte. Ci siamo allungati troppo sul primo gol. Senza determinazione ed attenzione, ciò ha determinato il risultato. Potevamo difendere meglio, ma i gol sono stati due episodi dove eravamo in parità numerica e ci siamo fatti portare via palla …”.

Sulle distrazioni per i calciatori in questo momento: “Le responsabilità sono tutte nostre, giustificazioni ed alibi non esistono. Questa però era la terza partita che avremmo dovuto giocare, fino alla fine non si sapeva se l’avremmo giocata. Inevitabile che qualcosa nella testa dei calciatori possa passare … Noi siamo qui per lavorare e portare positività. Il Paese vive una situazione di emergenza, drammatica, qui in Lombardia viviamo una situazione difficile. Ci sono però persone più competenti di me che ci lavorano, non sono io che devo dare un’opinione”.

Inevitabile un commento sulle parole di Zvonimir Boban a proposito di Ralf Rangnick: "Ho letto le parole di Boban. Io devo rimanere assolutamente concentrato sul mio lavoro. Non penso ora al mio futuro ed a cosa succederà. Fa parte del mio lavoro, della precarietà dell’allenatore. Siamo in un club prestigioso, devo pensare al lavoro, ad allenare, a farlo al meglio e permettere al Milan di finire il campionato nel miglior modo possibile. Poi quello che dovrà succedere, succederà”. Parole di supporto prima della gara erano arrivate dal presidente Paolo Scaroni: continua a leggere>>>

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