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Milan, Capello: “Baresi affronterà questa sfida con il coraggio da capitano”

Daniele Triolo Redattore 
Fabio Capello, ex tecnico del Milan, ha parlato al 'CorSera' delle condizioni di salute di Franco Baresi, leggendario capitano dei rossoneri

Fabio Capello, ex allenatore del Milan, ha parlato al 'Corriere della Sera' oggi in edicola delle condizioni di salute di Franco Baresi, leggendario capitano dei rossoneri, ma non soltanto. Ecco, dunque, le dichiarazioni del tecnico di Pieris, attualmente commentatore per 'Sky Sport'.

Ex Milan, Capello su Baresi: "Forse l'ultima bandiera in assoluto"

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Su Baresi: «Lo conosco da quando era poco più di un bambino e sono sicuro che affronterà questa sfida con lo stesso coraggio che aveva in campo. Da vero capitano».

Sull'amore che i tifosi del Milan hanno per Baresi: «Franco non è solo un simbolo, è una bandiera. Forse una delle ultime, se non l’ultima in assoluto. Tutta la carriera nella stessa squadra, incarnando ancora oggi i valori della società. Con la stessa passione di sempre. Quando giocava da libero come ora che è vicepresidente onorario. Baresi è irripetibile».

"Ha fatto una carriera immensa. Ma meritavano il Pallone d'Oro lui e Maldini"

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Su quando si sono conosciuti: «Nel 1978, eravamo compagni di squadra. Io ero a fine carriera, lui un debuttante. Per tutti infatti era il Piscinin, il piccolino, ma aveva già un talento infinito, evidente. Personalità, tecnica, applicazione: era chiaro che sarebbe arrivato lontanissimo. Il primo a intuire le sue qualità fu Nils Liedholm, che lo fece debuttare a 17 anni. Ha fatto una carriera immensa. Ma avrebbe meritato anche di più».


Sulla bacheca di Baresi che vanta 6 Scudetti, 3 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali: «Sì, ma Franco meritava anche il Pallone d’Oro. Come Paolo Maldini. Non l’ha mai vinto, nonostante sia stato uno dei più grandi difensori, se non il più grande in assoluto, della storia della calcio».

Sulla sfida da affrontare fuori dal campo: «Uno che ha giocato una finale del Mondiale un mese dopo essersi rotto il ginocchio, non può avere paura di nulla. Per questo dico che sono sicuro che Franco affronterà questa battaglia con la stessa tenacia, la stessa forza mentale che aveva quando giocava e vinceva».

Sulle lacrime di Baresi dopo la finale persa dei Mondiali 1994 persa ai rigori contro il Brasile: «Furono per tutti una lezione di vita, anche oltre il calcio. La dimostrazione che tutti, prima o poi, possiamo perdere una partita. La sconfitta fa parte della vita. E non c’è da vergognarsi a piangere, a mostrare le emozioni, se si ha dato tutto. L’unica cosa che conta è rialzarsi in piedi e riprovare. La vita è questo: non arrendersi mai, anche di fronte ad avversari che ci sembrano difficilissimi da superare. Per questo dico: capitano, siamo tutti con te».