INTERVISTE

Milan-Atalanta, Donadoni: “La Dea è tosta. Su Ibrahimovic e Pioli …”

Daniele Triolo

Roberto Donadoni, ex giocatore di Milan e Atalanta, ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport' della partita di domani e non soltanto

Roberto Donadoni, ex calciatore di Milan ed Atalanta, ha parlato in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco le sue dichiarazioni integrali alla 'rosea' sulla partita di domani pomeriggio a 'San Siro' e non soltanto.

Sulle percentuali Scudetto del 70% per il Milan e del 30% per l'Inter: «Forbice corretta, soprattutto proporzionale al +2 in classifica».

Donadoni sul cammino del Milan e dell'Inter: «Hanno avuto entrambe la possibilità di allungare, e non l’hanno fatto. Poi, quando i tempi si sono ristretti, ha pesato il passo falso più recente, dell’Inter. Anche se il calendario più difficile è del Milan».

Sul calo dell'Atalanta: «È sempre stata una squadra che ha puntato molto sull’intensità. E invece da fuori si è percepito un calo: inatteso, di questa portata».

Sul pericolo per il Milan nella sfida di domani contro gli orobici: «Una serata e una partita da Atalanta, motivazioni comprese: si gioca l’Europa, resta una squadra tosta dal punto di vista fisico e della qualità e in trasferta fa molto meglio che in casa».

Sull'Atalanta come ultimo ostacolo verso lo Scudetto: «Soprattutto perché il Milan non può pensare da qui a nove giorni, ma solo a domani».

Donadoni su cosa gli è piaciuto di più dell'ultimo Milan: «A Verona l’ho visto saldo, capace di non sbagliare dal punto di vista della pressione. Arrivati quasi in fondo ti può venire il braccino, invece il Milan non ha sbandato a livello psicologico, neanche per un momento. Neanche quando era sotto».

Sulla pressione di un 'San Siro' gremito: «Io avrei voluto sempre giocare in uno stadio così. Scudetto in gioco davanti alla tua gente, orgogliosa di spingerti dove il Milan non arriva da tempo. Ostacolo solo per chi ha poca personalità, e di personalità questo Milan ne ha dimostrata tanta».

Sul Milan che potrebbe anche farsi andare bene un pareggio: «Basta pensare: “Se vinco oggi, ho vinto il campionato”. Attenzione, pazienza e lucidità: nessun altro calcolo».

Sull'asse Theo Hernández-Rafael Leão che potrebbe garantire la vittoria: «Direi sull’asse del gioco collettivo che consente di arrivare a loro come serve per sfruttare le loro qualità. Certo, gli strappi di Leão fanno la differenza, anche se ancora si esprime al meglio solo in una certa zona del campo e in altre posizioni fatica di più».

Donadoni su Sandro Tonali futuro del Milan: «Anche il presente. Il tirocinio è servito: i valori che si erano intravisti a Brescia non erano un abbaglio».

Su Alexis Saelemaekers: «La forza del Milan è nella compattezza del gruppo: Saelemaekers è l’esempio di come si porta acqua al mulino di tutti. E come lui, altri: anche chi di volta in volta è entrato dalla panchina ha saputo essere importante. A volte fondamentale».

Su Mike Maignan: «Una garanzia: il Milan ha fatto Bingo».

Sull'importanza che ha ancora Zlatan Ibrahimović: «Quella che si vede: l’attenzione mediatica sempre molto alta su di lui racconta pure ciò che trasferisce con il suo atteggiamento. E nello spogliatoio pesa anche questo tipo di appoggio e di sostegno per i compagni».

Su Stefano Pioli: «Stefano allena con certe qualità da anni: al Milan ha trovato la coincidenza di tanti fattori, a cominciare dall’avere alle spalle un team dirigenziale solido, che l’ha fatto lavorare con serenità».

Sulla qualità migliore di Pioli: «Quella serenità e il suo equilibrio: li ha dati alla squadra».

Sulla mossa di Pioli che gli è piaciuta di più: «In base alla conoscenza perfetta di pregi e difetti dei suoi giocatori, saper sempre individuare i più adatti in base alle esigenze: scelte giuste e nei momenti giusti, le ha azzeccate quasi tutte». Il Milan valuta un ritorno a sorpresa! Le ultime news di mercato >>>

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